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In burnout per il troppo lavoro va in pensione anticipata a 54 anni: “Mi sveglio ancora alle 5 del mattino, non voglio sprecare la mia vita”

Inizialmente però non è stato facile: "Quando sono andata in pensione non avevo mai realizzato che la mia identità fosse così legata fino al mio lavoro. Non avevo hobby. Mi sentivo come se avessi perso il mio scopo"

di F. Q.

Andare in pensione anticipata a 54 anni per godersi la vita e non essere schiavi dei ritmi aziendali: una scelta che molti sognano e che qualcuno porta a compimento, come nel caso di Jeanne Thompson, oggi 56enne, che ha detto addio al proprio ruolo di vicepresidente senior nel settore della finanza perché stava vivendo un periodo di “burnout“, ovvero esaurimento mentale, fisico ed emotivo.

Come riporta il New York Post Jeanne, madre di due figli, dopo l’iniziale smarrimento perché non sapeva come occupare il tempo che prima dedicava al lavoro ha iniziato a fare diversi viaggi, è entrata a far parte di società sportive, si è trovata un lavoro part time come consulente per 10 ore alla settimana e fa yoga. Nonostante non debba più alzarsi presto per andare in ufficio continua però a svegliarsi alle 5 del mattino: “Ho provato a non alzarmi presto nei primi mesi, ma mi sentivo malissimo. Sembra divertente, ma quando lo fai ogni giorno hai la sensazione di sprecare la vita”.

Era il dicembre 2021 quando, dopo 30 anni di lavoro, Jeanne ha deciso di mettere un punto: “Quando sono andata in pensione non avevo mai realizzato che la mia identità fosse così legata fino al mio lavoro. Non avevo hobby. Mi sentivo come se avessi perso il mio scopo. Il Covid mi ha dato una pausa dai viaggi di lavoro, ma quando le restrizioni hanno iniziato ad allentarsi non potevo farlo, non volevo farlo”. L’idea di ritornare in ufficio le ha dato la spinta decisiva per decidere di cambiare vita. Un’inversione di rotta che le ha fatto ritrovare la serenità e, tra le altre cose, la possibilità di stare vicina ai figli senza perdersi tappe fondamentali della loro crescita.

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