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Shiva esce dal carcere, De Corato (FdI): “Cattivi esempi, cresciuti da famiglie arabe che non si integrano”. Ma il vero nome del trapper è Andrea Arrigoni ed è di Milano

Il deputato di Fratelli d'Italia, Riccardo De Corato, attraverso una nota pubblicata ha espresso la propria opinione riguardante Shiva e tutto il mondo trap: "Sono istigatori di violenze e cattivi esempi per i ragazzi più piccoli"

La scarcerazione di Shiva non ha messo d’accordo tutti. Tra la gioia di migliaia di fan che potranno presto ‘riabbracciare’ il proprio cantante preferito, c’è chi ha mal digerito la sentenza. Tra questi emerge il nome del deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato che, attraverso una nota pubblicata, ha espresso la propria opinione riguardante Shiva e tutto il mondo trap che ruota attorno a lui e ad altri esponenti molto influenti tra i più giovani: “Il giudice che ha scarcerato e concesso i domiciliari a Shiva doveva essere più severo” – si legge – “Vorrei ricordare che stiamo parlando di giovani di seconda generazione, cresciuti in Italia da famiglie arabe, che evidentemente non hanno mai voluto integrarsi nella nostra società“, ha dichiarato il politico. Nel caso di Shiva, però, tirato in ballo da De Corato in un discorso più ampio sui trapper, si tratta di un ragazzo cresciuto in una famiglia italiana. Il suo vero nome, infatti, è Andrea Arrigoni ed è nato a Milano.

Prosegue il deputato di FdI: “Per tutti questi soggetti, che sono istigatori di violenze e cattivi esempi per i ragazzi più piccoli, oltre che assidui utilizzatori di armi da fuoco, occorrono norme e rimedi più severi, perché una volta liberi, o in molti casi ai domiciliari, continuano a compiere atti criminali in giro per le città”, ha proseguito De Corato, aggiungendo che, secondo lui “per esempio, il gip di Milano, a Shiva avrebbe dovuto dare quantomeno i domiciliari con braccialetto elettronico“, ha concluso. L’artista era stato incarcerato per tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose, dopo che alcuni colpi d’arma da fuoco avevano colpito due assalitori del rapper, incaricato dal collega-rivale Rondo da Sosa.

“Siamo molto soddisfatti del provvedimento del gip. Abbiamo sempre accettato e rispettato i provvedimenti cautelari negativi, pur impugnandoli, a maggior ragione condividiamo modifiche positive sul suo stato detentivo. Il percorso carcerario è durato quasi 4 mesi ed è stato molto probante per il ragazzo, la famiglia, il team lavorativo e tutti i fan. Ora speriamo inizi una nuova fase, dove centrale possa essere solo la musica”, ha recentemente commentato la difesa di Shiva in seguito alla scarcerazione del proprio assistito. “Il processo farà il suo corso e noi saremo pronti a confrontarci, nel rispetto dei ruoli, con la procura avanti il Tribunale competente per decisione finale di merito”, viene riportato all’Adnkronos.