Nelle scuole della Striscia di Gaza trasformate in rifugi per la popolazione si vive in stanze sovraffollate, senza acqua e in condizioni igieniche pessime. A descrivere la situazione degli sfollati è un’operatrice Oxfam dopo una visita in una scuola di Deir Al-Balah, nella zona centrale della Striscia. “Le persone ci hanno parlato delle terribili condizioni umanitarie. Uno dei principali problemi è il sovraffollamento. In una classe vivono più di sette famiglie, e ogni famiglia è composta da 5 componenti”. Il tutto è aggravato dalla mancanza di acqua che costringe le persone a non applicare nessuna misura igienica. “Ci sono persone che riescono ad avere un litro d’acqua ogni due giorni”.
Intanto Oxfam, insieme ad altre realtà come Amnesty e Save the Children, nel rinnovare la richiesta di cessate il fuoco ha lanciato un appello al governo italiano per lo stop ai trasferimenti di armi italiane a Israele e ai gruppi armati palestinesi e la conferma della sospensione anche per le spedizioni coperte dalle licenze precedenti alla decisione del Governo italiano dell’8 ottobre.
“Le organizzazioni della società civile firmatarie – scrivono in una nota – hanno accolto con favore il voto dei giorni scorsi alla Camera, nel quale finalmente l’Italia si unisce alle organizzazioni umanitarie, a quelle per i diritti umani, alle Nazioni Unite e ad oltre 153 stati membri, chiedendo un immediato cessate il fuoco. Inoltre, esortano tutti gli stati a porre fine ai trasferimenti di armi che possono essere usate per commettere violazioni dei diritti umani, nel rispetto della sentenza della Corte dell’Aja dello scorso 12 febbraio della Corte d’appello olandese, che ha dato ragione ad una serie di organizzazioni della società civile, disponendo il blocco entro 7 giorni dell’invio dei componenti degli F-35″. Pur accogliendo con favore la decisione del Governo italiano di sospendere il rilascio di qualsiasi nuova autorizzazione all’export di armi verso Israele a partire dall’8 ottobre 2023, “le organizzazioni firmatarie chiedono assicurazione sul fatto che siano state sospese anche le spedizioni coperte dalle licenze precedenti a tale data (comprese quelle riguardanti manutenzione e componentistica). È fondamentale che il Governo assicuri la massima trasparenza rispetto ai contenuti esatti della decisione presa, rendendo note e accessibili le informazioni”
Il racconto fa parte di una serie di testimonianze raccolte dagli operatori e dai manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto del conflitto.
LA PETIZIONE – Nessuna risposta umanitaria significativa potrà esserci senza un immediato cessate il fuoco. Per questo Oxfam ha lanciato un appello urgente al governo italiano e ai leader europei a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza/