Riunione dell’eurogruppo, i ministri dell’economia dei paesi euro, a Gand in Belgio. Due i temi caldi sul tavolo, l’unione dei mercati dei capitali e, soprattutto, l’ipotesi di eurobond per finanziare le spese militari e rafforzare il sostegno all’Ucraina, alle prese con carenze di munizioni ed armi. Al momento “non penso che abbiamo bisogno” di eurobond per finanziare gli investimenti nella difesa, frena il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner arrivando alla riunione. “Abbiamo anche responsabilità nazionale per la spesa per la difesa. E come è noto, non tutti i membri dell’Unione Europea sono anche membri della Nato, quindi esistono approcci diversi”. L’orientamento di Berlino del resto sembra ormai essere quello di cercare di contenere l’avanzata russa senza però sopportare lo sforzo di una rimonta di Kiev. “Al momento abbiamo il Next Generation Eu, finanziata dal debito comune. Questo è tutto ciò su cui c’è un accordo politico e penso che al momento e a livello nazionale” il modo in cui continueranno a esser sostenuti gli investimenti nella difesa. Lo ha detto il presidente dell’Eurogruppo Pashcal Donohoe arrivando alla riunione dei ministri delle Finanze dell’eurozona a Gand. “I Paesi a livello nazionale danno contributi sempre più forti e più ampi alla propria difesa – ha aggiunto -. Tutti i Paesi in questo momento stanno aumentando costantemente le loro spese per la difesa, mi aspetto che questo sia il modo in cui continuerà per un po’ di tempo e penso farà parte delle discussioni che si svolgeranno con la prossima Commissione, che si esaminino altre opzioni su come possiamo rafforzare la sicurezza dell’Unione europea”.

Per quel che concerne un mercato unico per i capitali la discussione si è aperta con la proposta del ministro francese Bruno Le Maire: “L’appello a Gand che lancio questa mattina è per un’unione dei mercati dei capitali volontaria con gli Stati che lo desiderano, con vigilanza europea volontaria”. Il ministro ha poi proseguito con la proposta di “un prodotto di risparmio europeo volontario e una cartolarizzazione volontaria per gli Stati che lo desiderano e delle banche che lo desiderano. Vedremo quanti Stati potranno unirsi a noi”. Il tedesco Lindner si dice però “a favore di un’unione dei mercati dei capitali non a più velocità, ma per un’unione dei mercati dei capitali ad alta velocità, cioè andare avanti rapidamente con tutti i 27“. Tiepido sulla proposta di La Maire anche il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni che rimarca come sia “urgentemente necessario essere ambiziosi nel portare avanti l’Unione dei mercati dei capitali nel prossimo ciclo politico e affrontare le sfide principali con azioni ambiziose. È qui che vedo il ruolo della Commissione: nel presentare proposte sufficientemente ambiziose e nel contribuire a raggiungere l’unità che finora è mancata”. La presidente della Bce Christine Lagarde sottolinea l’opportunità di avanzare rapidamente sul mercato unico dei capitali ricordando che “800 miliardi l’anno saranno necessari in Europa a partire dal 2031 per rispettare l’impegno del 2040 del 90%” di emissioni in meno. “75 miliardi l’anno saranno necessari se tutti i Paesi europei manterranno l’impegno Nato del 2%” del Pil nella difesa. “E 250 miliardi di euro, ovvero circa l’1,8% del Pil europeo è il deflusso finanziario netto che lascia l’Europa per andare al resto del mondo e prevalentemente il mercato degli Stati Uniti”.

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