A tre giorni dalle elezioni regionali in Sardegna, Giorgia Meloni è stata ospite per ben due volte di Bruno Vespa, prima a “Cinque Minuti“, lo spazio in onda dopo il “Tg1” e prima di “Affari Tuoi”, e poi a “Porta a Porta”. Una vetrina che ha permesso alla Premier di parlare a milioni di telespettatori rispondendo alle domande, certamente poco ficcanti, del padrone di casa.
Una decisione che ha fatto arrabbiare le opposizioni: “Domenica si vota in Sardegna e Bruno Vespa stende il tappeto rosso a Giorgia Meloni invitandola a ben due trasmissioni in una sola serata. Evidentemente non poteva aspettare qualche giorno in più e intervistarla lunedì. Un bel favore alla premier, non c’è che dire”, il commento degli esponenti del M5s in commissione Vigilanza Rai. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Partito Democratico: “A tre giorni dalle elezioni in Sardegna, Giorgia Meloni è ospite da Vespa. Prima a Cinque Minuti, poi a Porta a Porta. Una scorpacciata degli spazi Rai. Tutto normale?”
Sul fronte auditel la presenza della Premier non ha gonfiato i risultati delle due trasmissioni, ma Meloni ha potuto parlare a un totale di cinque milioni di italiani. In access prime time “Cinque Minuti” ha ottenuto 4.364.000 spettatori con il 20,8% di share, in seconda serata “Porta a Porta”, in onda dopo la fiction di successo “Doc-Nelle tue mani“, ha conquistato 896.000 spettatori con l’11,4%.
Il quotidiano “Domani” accenna a un altro fronte all’interno del “Tg1” in conflitto con l’azienda. L’assemblea del notiziario si è schierato in modo compatto contro la decisione di spostare al mattino la rubrica di economia in onda dopo l’edizione delle 13.30. La Rai avrebbe giustificato la sua decisione parlando “di calo dei dati di ascolto”. “La ragione dello spostamento, filtra dall’azienda, sarebbe quello di agevolare il programma pomeridiano di Rai1 La Volta Buona”, fa sapere Domani. I giornalisti non sono d’accordo: “L’informazione del servizio pubblico in nessuno spazio può essere soggetta ai dati del marketing. L’assemblea chiede un ulteriore confronto e approfondimento sulle ragioni del cambio e sul rapporto costi-benefici di tale proposta”.
Riceviamo e pubblichiamo
Caro direttore, nelle interviste di giovedì sera a Giorgia Meloni la parola Sardegna non è stata pronunciata anche se immagino che al premier avrebbe fatto piacere parlare della manifestazione unitaria di Cagliari. Come ho ricordato ai due portavoce, abbiamo dovuto inseguirli a lungo per avere una data per Conte e Schlein. Avrebbero potuto chiederci questa stessa settimana, ma dopo la trasmissione fissata un mese fa per la Meloni abbiamo noi proposto due date per le settimane successive per garantire un secondo giro prima della par condicio che scatta il 9 aprile. Con una parità assolutamente non dovuta col presidente del Consiglio fuori par condicio, ma che fa parte delle nostre abitudini.
Grazie e cordialità
Bruno Vespa