Un unico turno, sbarramento, vince chi prende un solo voto in più, prevista la doppia preferenza di genere, consentito il voto disgiunto. In attesa di domenica 25 febbraio, quando in Sardegna si svolgeranno le consultazioni per il rinnovo del Consiglio regionale e per eleggere il presidente della Regione, sono queste le caratteristiche della legge elettorale della regione autonoma da sapere. I seggi da assegnare sono in totale 60, dopo la sforbiciata di dieci anni fa che ne aveva cancellato 20: sono 59 più il secondo classificato tra i candidati presidente. Si potrà votare solo domenica – e non anche lunedì, come accade in altre regioni – dalle 6.30 alle 22.00.

Domenica si applicherà la stessa legge elettorale utilizzata nel 2019, determinata con una legge statutaria regionale. Le circoscrizioni elettorali sono otto: Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano e Sassari. Il totale delle circoscrizioni forma il collegio unico regionale ai fini del calcolo dei voti attribuiti ai candidati alla carica di presidente e dell’attribuzione e del riparto dei seggi fra le coalizioni e i gruppi di liste. Nella ripartizione territoriale, che rispecchia la popolazione, Cagliari è sempre la più rappresentata con 20 consiglieri, seguita da Sassari con 12. Nuoro, Oristano e la Gallura ne avranno 6 per ciascuna, 4 saranno gli eletti nel Sulcis, 3 nel Medio Campidano e 2 in Ogliastra.

Al voto è possibile esprimere la preferenza per una lista e per un candidato presidente non collegati fra loro (voto disgiunto) e per la seconda volta nell’isola sarà prevista la possibilità di esprimere due preferenze purché siano destinate a candidati di genere diverso. Per essere eletto, al candidato presidente basta la maggioranza, anche relativa, delle preferenze. Alle liste collegate al vincitore sarà assegnato un premio di maggioranza calibrato: il 60% dei seggi nel caso il presidente eletto abbia ottenuto una percentuale di preferenze superiore al 40%, il 55% dei seggi nel caso abbia ottenuto una percentuale di preferenze compresa fra il 25% e il 40%, nessuno sotto il 25%. La legge prevede anche una soglia di sbarramento: il 10% per le coalizioni e il 5% per le liste sciolte.

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