“Finora il governo sul tema della sicurezza sul lavoro non ha fatto nulla, anzi ha peggiorato le norme sulla precarietà”. Affondo del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini che punta il dito contro l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. A pochi giorni dalla strage nel cantiere dell’Esselunga a Firenze, costato la vita a cinque operai, e dopo “no” secco del ministro della Giustizia che chiude alla possibilità di introdurre il reato di omicidio sul lavoro, Landini attacca il governo accusandolo di non rispettare i sindacati.
“C’è un sistema di lavoro che in questi anni è stato deregolamentato rendendo possibile appalti, subappalti, lavoro precario. Va fatta una trattativa e cambiamenti molto profondi”, sottolinea il segretario generale della Cgil intervenendo a Omnibus su La7: “È un sistema complessivo da cambiare. Tutto è partito dal 2003 – aggiunge – quando si è abrogata la legge sulla parità di trattamento economico e normativo tra tutti i lavoratori anche nei casi di appalti. Serve applicare fino in fondo le leggi“. Landini insiste anche sull’idea di “introdurre la patente a punti” per le aziende: “Ogni impresa deve avere un suo pedigree. Chi non rispetta le norme non deve concorrere nel sistema degli appalti”, ha proseguito.
“Secondo me sbaglia” il ministro Nordio a bocciare l’idea di istituire il reato di omicidio sul lavoro. “È una delle cose che stiamo ponendo, con l’attenzione che non si deve scaricare sui lavoratori. Si deve fare un intervento in cui la responsabilità deve rimanere in carico all’azienda che decide di fare il sistema degli appalti”, aggiunge il segretario della Cgil sottolineando la necessità di aumentare “il numero di ispettori” del lavoro: “Servono almeno 3-4mila ispettori per il numero di imprese che ci sono. Inoltre i servizi di medicina preventiva territoriali in questi anni sono stati tutti dimezzati e tagliati”, ha aggiunto- “L’obiettivo deve essere zero morti sul lavoro. Occorre fare quindi prevenzione”.
Critiche al governo anche sul metodo: “Lunedì mattina siamo convocati dal governo dalle 8:30 alle 10. Al massimo ci informeranno su cosa hanno in mente di fare visto che dopo ci sarà il Consiglio dei ministri. Messa così significa che non c’è alcun rispetto per la rappresentanza sindacale”, ribatte Landini: “Ci sono organizzazioni che rappresentano milioni di persone. Non riconoscere questo ruolo vuol dire mettere in discussione il diritto delle persone che lavorano di poter tutelare, attraverso le organizzazioni, la propria condizione. Quando decidi tu, pensando di fare quello che ti pare, metti in discussione il sistema democratico della rappresentanza nel nostro Paese”, ha concluso il sindacalista.