La censura nel servizio pubblico e nella stampa, la repressione del dissenso nelle piazze italiane e la complicità del governo Meloni nel genocidio a Gaza. Sono questi i principali problemi riscontrati dai partecipanti al corteo pro-Palestina di Milano. Dopo i fatti di Pisa, con le manganellate da parte della polizia su giovanissimi studenti, è alta la tensione (e l’attenzione) nel capoluogo lombardo: “Vogliamo rompere il silenzio e denunciamo il genocidio in atto in Palestina” hanno detto.