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Perché guardare i video delle pulizie ci rilassa? Benvenuti su CleanTok, dove riordinare casa è una forma di intrattenimento

Fare le faccende domestiche può essere un peso, ma guardarle in un video dà una sensazione positiva, tanto che le aziende stanno ripensando i propri detergenti per renderli “virali”, proprio come una borsa o un mascara

di Beatrice Manca

Se nell’infinito scroll dei social network vi siete trovati ipnotizzati da video in cui si sgrassa un piano cottura, si riordina una stanza o si toglie il calcare dal bagno, non siete i soli. Se avete speso dieci minuti della vostra vita guardando un’idropulitrice rimettere a nuovo un tappeto, non siete strani. Siete su CleanTok, il lato più lustro della piattaforma TikTok, dove le faccende domestiche non sono un’incombenza ma una forma di intrattenimento. E si può diventare una star tra gel per i wc, guanti di gomma, aspirapolvere, aceto e bicarbonato.

Da quando fare le pulizie è glamour? – Sicuramente sarà capitato anche a voi di vedere un video in cui qualcuno mostra come pulire il frigo, sgrassare i filtri dell’aspirapolvere o cosa usare per avere finestre immacolate e splendenti. L’hashtag #Cleantok infatti racchiude quasi 4 milioni di video dedicati alle pulizie di casa, un tempo relegate a incombenze da casalinghe o da collaboratori domestici. Niente di entusiasmante, figuriamoci glamour: il segreto per smacchiare i tappeti veniva al massimo condiviso sulle riviste femminili o nei programmi tv della mattina. E invece ora l’economia domestica sta scoprendo una seconda giovinezza sui social network, in particolare su TikTok. E vanno fortissimo, combinando la ritualità dei domestici di Downton Abbey alle canzoni virali.

Nel variegato universo del CleanTok ci sono vari filoni: si va dai video ASMR, i video rilassanti che giocano su rumori morbidi e suoni ovattati, fino ai “reset”, cioè le grandi pulizie domenicali che dovrebbero metterti nel mood giusto per affrontare la giornata. C’è poi la corrente dell’#ecocleaning, cioè ambientalista, che si basa su detergenti solidi e senza plastica, spazzole in bambù e contenitori in vetro scuro da lasciare in bella vista. Particolarmente in voga sono i “cleaning hack”, cioè i consigli per tenere casa in ordine, magari con prodotti fai-da-te. Popolari, ma non sempre attendibili: è facile trovare rimedi assolutamente inutili (no, il bicarbonato non sgorga il lavandino intasato) oppure potenzialmente pericolosi (mai scherzare con la chimica mischiando la candeggina con altri detergenti).

Chi sono i cleanfluencer – Il fenomeno è tale che questi content creator hanno meritato un nome tutto loro: cleanfluencer. Tra i più famosi c’è Vanesa Amaro, oltre 5 milioni di follower su TikTok, racconta di aver iniziato proprio come donna delle pulizie: ora, grazie ai social ha scritto due libri e collabora con vari brand. Un caso molto particolare è quello di Auri Kananen (@auriikatarina) famosa per i video in cui pulisce gratis case con pile di spazzatura ovunque e lavandini incrostati. Spesso appartengono a persone che soffrono di depressione o che stanno affrontando un momento difficile. Ma oltre al risvolto sociale, Auri insiste sulla soddisfazione che ricava dal semplice atto di pulire. In quanto a età, il fenomeno è trasversale. C’è Courteney Marchant, una giovane madre fresca di matrimonio, ma c’è anche Babs (@brunchwithbabs) che si definisce la “nonna di cui non sapevi di aver bisogno”. Ai suoi tre milioni e mezzo di follower consiglia ricette, rimedi per il raffreddore, trucchetti per fare il cambio di stagione: “Se tua mamma non te l’ha insegnato – dice nei video – te lo mostro io”. In quanto a genere, però, i social sembrano riflettere lo stereotipo che associa i lavori domestici unicamente al genere femminile. Ci sono alcune famose eccezioni, come Jack Callaghan o, in Italia, Mattia Alessio (@lacasadimattia) ma la questione resta, tanto da essere dibattuta sulle pagine del The Sociological Review.

Le ragioni psicologiche dietro al boom di CleanTok – Il successo di questi creator ha un importante risvolto economico, tra sponsorizzazioni e consigli per gli acquisti. Sì, anche un disincrostante può diventare virale, esattamente come una borsa o un contorno occhi. Secondo il Guardian, il boom di detersivi sui social ha spinto le aziende a creare prodotti sempre più “video-friendly” con nuovi colori e texture particolari. Ma perché ci piace così poco fare le faccende domestiche e ci rilassa così tanto guardarle sullo smartphone? Ci sono varie ragioni: la prima, la più semplice, è il senso di benessere che proviamo nel vedere il processo e il risultato. La stessa sensazione di appagamento che abbiamo guardando una stanza in ordine viene condensata nei video. Il lockdown, poi, ha cambiato il nostro rapporto con la casa facendola diventare un’estensione della nostra persona, una rappresentazione fisica del nostro stato d’animo. Non a caso, detergere e spolverare per molte persone è un modo ‘zen’ per scaricare lo stress e fare ordine, letteralmente e metaforicamente, nei pensieri. Quando si passa da attori a spettatori, rimane la sensazione di star facendo una cosa “utile”, di imparare qualcosa in più pur ‘perdendo tempo’ sui social. Non va trascurato anche il sottile piacere dello sbirciare nelle case altrui: tra un colpo di ramazza e l’altro, i cleanfluencer mostrano salotti arredati in toni neutri, cucine che sembrano locande provenzali, mobili di pregio, oggetti di design e candele firmate. Il tutto meticolosamente pulito quotidianamente, seguendo tabelle di marcia militari.

Il fenomeno, ormai in crescita da anni, non accenna a scemare: le pulizie di primavera sono i nuovi cooking show? Forse, ma da guardare tenendo bene a mente che sono contenuti studiati a tavolino e difficilmente replicabili nella vita quotidiana. L’igiene è fondamentale, disinfettare tutto tre volte al giorno no.

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@jack.designs AD – January calls for the BIG clean, we’re talking top to bottom – because we’re starting this year off as we mean to go on! Of course my trusty @Dyson Gen5detect is the number one tool for the job, providing 70 mins of suction and a HEPA filtration system that captures 99.99% of particles down to 0.1 microns. It’s been 30 years since Dyson pioneered the bagless vacuum with their DC01, which was big, yellow and beautiful, but it’s safe to say things have come a very long way since then. #MyDyson #DysonHome #weeklyreset #cleanwithme #cleaningmotivation ♬ original sound – Jack Callaghan

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