Il colosso dei chip Taiwan Semiconductor Manufacturing (Tsmc) inaugura il suo nuovo sito produttivo in Giappone, nella zona di Kumamoto. Dal prossimo ottobre inizierà a produrre semiconduttori a tecnologia avanzata, compresi i chip da 12 nanometri, utilizzati nelle automobili e nelle apparecchiature industriali. Oltre al sostegno del governo giapponese, che ha offerto fino a 476 miliardi di yen (3,2 miliardi di dollari) in sovvenzioni, altri investitori, tra cui la Sony e il produttore giapponese di componenti per auto Denso controllato da Toyota, deterranno quote di minoranza. Di miliardi ne arriveranno altri 4,8 che serviranno per ampliare l’impianto. L’operazione rientra nel progetto del governo giapponese di rivitalizzare il settore dei chip del paese, una volta tra i più innovativi al mondo, e a rafforzare le catene di approvvigionamento in cooperazione con l’alleato statunitense, in scia alla crescita avanzata del processo di digitalizzazione a livello globale.

Oltre alla Tsmc, tre settimane fa l’esecutivo nipponico ha accordato sovvenzioni al produttore statunitense Western Digital per gli investimenti nelle prefetture di Mie e Iwate – che producono chip di memoria flash 3D, destinati ad essere utilizzati nelle applicazioni di intelligenza artificiale e nella guida autonoma, e alla società statunitense Micron Technology, nella prefettura di Hiroshima. Quella per la produzione di microprocessori è una delle sfide globali, economiche e non solo, vista la strategicità di questi prodotti. Tsmc, che fornisce componenti a gran parte dei principali marchi occidentali a cominciare da Apple, ha sede a Taiwan ed è quindi oggetto delle pretese cinesi sull’isola, sta costruendo impianti anche in Arizona, negli Stati Uniti, e a Dresda in Germania. “I governi di tutto il mondo competono ferocemente investendo grandi quantità di denaro in modo da poter garantire la fornitura interna di chip, e l’investimento del Giappone è necessario per favorire l’ulteriore sviluppo e la sicurezza economica del paese”, ha affermato il ministro dell’economia Ken Saito, annunciando un nuovo pacchetto di incentivi da quadi 5 miliardi di dollari.

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