Lucia Aleotti (Menarini/Farmindustria) ripete: “Sogno che l’Italia diventi il granaio farmaceutico d’Europa”. C’era una volta, in un tempo che fu, una Felix Campania che ormai non c’è più! Laddove e figli so’ piezze ‘e core, Annibale non si fermò per poche ore: voleva Roma conquistar per fame, togliendo all’Urbe il granaio campano. Il “grano” vero allora prodotto in Campania, nutriva e dava vita all’intero popolo romano oltre che campano. Dopo migliaia di anni oggi apprendiamo che l’intero Bel Paese, non solo la “fu” Campania Felix, oggi produce “grano” farmaceutico che però esporta sino al 97%! Con la munnezza ci hanno massacrato e con i famaci ad alto costo ci hanno poi curato.
Di solo farmaco illegale (droga) noi diamo cash alla camorra circa sedici miliardi all’anno. Reinvestite nella munnezza che ci uccide ogni giorno, questi farmaci-droghe rendono altri 15 miliardi all’anno (ecomafie) (= 31). Il farmaco “legale” noi lo produciamo in Italia ma lo esportiamo sino al 97%, e regaliamo a Big Pharma di tutto il mondo non meno di 50 miliardi di euro all’anno di profitto. Questo è il nuovo “granaio” di Italia, ma non per nutrire né curare gli italiani, ma solo come profitto per i nostri “investitori”, che in passato forse più correttamente avremmo chiamati “invasori”. In totale, quindi, per tentare di curarci noi popolo italiano rendiamo ai nostri “investitori” in “granai farmaceutici” non meno di 80 miliardi ogni anno, tra munnezza e farmaci legali ed illegali (droghe) che si producono in Italia ma che sono sempre più carenti nelle farmacie italiane.
Tutto il sistema sanitario nazionale è finanziato con 135 miliardi ogni anno e mancano all’appello circa 32 miliardi di incremento di finanziamento negli ultimi dieci anni (fonte Gimbe). Guarda caso solo per armi e per esercito italiano ne spendiamo 32.
Sento ancora riecheggiare il grido leghista “prima gli italiani!” ma vale solo per i poveri immigrati che muoiono sui barconi attraversando il Mediterraneo, neanche per il lavoro nero nelle aziende balneari dei loro lobbisti di governo, e tanto meno a contrastare chi produce farmaci in Italia per esportarli all’estero per proprio profitto, non certo a tutela prioritaria della salute degli italiani.
Ci ammaliano ogni giorno di più per inquinamento non contrastato e per smaltire scorrettamente ogni giorno non meno di 11 kg di rifiuto a testa (10 kg die di rifiuto industriale e solo 1 kg di rifiuto urbano!); non vogliamo sapere neanche quanto e come ci ammaliamo e moriamo (assenza di regolare funzionamento dei dati epidemiologici e dei Registri Tumori specie in Campania!); ci curiamo nei nostri ospedali superaffollati con farmaci ad altissimo costo sotto brevetto mentre poi i farmaci per curarci raffreddore o Covid, o per contrastare gli effetti collaterali dei farmaci innovativi ad altissimo e sconosciuto costo, pur pagandoli di tasca nostra, non li troviamo neanche più in farmacia.
Non vogliamo neanche provare a capire perché sta esplodendo il cancro del pancreas e, per mancato aggiornamento dei dati dei registri tumori, non abbiamo programmato una sufficiente produzione di enzimi pancreatici sostitutivi. È “grano farmaceutico” prodotto in Italia ma che rende di più rivendendolo all’estero! Siamo la prima industria manifatturiera del farmaco legale di Europa ma siamo tra gli ultimi in Europa per disponibilità certa ed immediata di tutti i farmaci, specie quelli fuori brevetto, nelle nostre farmacie! Siamo diventati già da tempo il più produttivo “granaio” di farmaci di Europa, ma la salute degli italiani ed anche la cura di tutte le loro ormai infinite malattie non ne hanno tratto certamente alcun beneficio.
Tutti vogliono solo trovare e soprattutto mantenere in eterno il potere a qualunque costo. Ma il potere di fare cosa? Di rendere schiavo e ammalato l’intero popolo italiano che affronta cure a costi altissimi mentre le aziende risparmiano sui costi di produzione e di smaltimento, esportando poi tutto all’estero per guadagnare di più? A partire dal 2008 la crescita del profitto dell’industria farmaceutica legale è a due cifre ogni anno e oggi ha raggiunto non meno di 50 miliardi di euro all’anno di sola esportazione con circa 40 di consumo interno; intanto gli stipendi dei medici e di chi dovrebbe usare questi strumenti, per curare al meglio i cittadini italiani ma anche per prevenire le malattie, sono stati stroncati.
Il famoso 5% di tutto il SSN che doveva finanziare la prevenzione vera, quella primaria e i Registri tumori, chi l’ha visto più? Stiamo vivendo ma soprattutto morendo in questa tempesta perfetta scatenata per accaparrarsi tutto il denaro del “granaio” italiano del SSN! La salute non ha prezzo ma ha dei costi! Sempre maggiori! Prevenzione Primaria zero! Lotta all’inquinamento dell’aria e dell’acqua zero! Lotta allo scorretto smaltimento di oltre 200 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno zero!
Non ci resta che piangere e prepararci alla estinzione di massa e alla eutanasia individuale. “Quando l’ultimo albero sarà abbattuto, l’ultimo pesce mangiato, e l’ultimo fiume avvelenato, vi renderete conto che non si può mangiare il denaro” (Toro Seduto) “Che non è grano vero!” (Antonio Marfella, farmacoeconomista del SSN italiano).