Avevamo il ministro Salvini che, per reprimere il dissenso, faceva togliere le lenzuola dai balconi con scritte a lui non gradite. Invero, oggi abbiamo il ministro Piantedosi, che permette l’uso dei manganelli verso gli studenti – alcuni minorenni – sol perché manifestano contro l’eccidio di Gaza; una sorta di repressione seriale, atteso che ormai l’uso del manganello è diventato consuetudine. Epperò registro il silenzio tombale sui fatti di Roma, quando centinaia di persone, allineati e coperti, manifestavano lapalissianamente col saluto fascista. I ragazzi di Pisa non stavano partecipando a un rave party, ma erano lì per esprimere la propria opinione.
Leggo che si doveva impedire l’accesso a una piazza dove sono sedenti “siti sensibili”. E che mai avrebbero potuto fare dei ragazzini? Da ex addetto ai lavori, non riesco a comprendere come la manifestazione di ragazzi di Pisa, a viso scoperto e senza tenere in mano bastoni o oggetti atti ad offendere – al massimo avrebbero potuto avere in mano il bastoncino del chupa chups -, sia degenerata in quel modo. Eppur, gli stessi professori avvertivano: “Sono ragazzi di 15 anni”.
Inizialmente, sembrava che ci fosse un certo dialogo tra la polizia e i ragazzi, e invece poi la carica inappropriata. Non nascondo il mio grande dispiacere, nel vedere dei giovanissimi manganellati in quel modo mentre alcuni di loro si paravano la testa con le mani per evitare la gragnola di colpi: volevano soltanto manifestare il proprio pensiero, come peraltro sancito dalla nostra Costituzione. Che bisogno c’era di rincorrerli mentre si allontanavano? Un’altra scena che mi ha letteralmente trafitto il cuore è vedere che due ragazzi venivano fatti sdraiare per terra a faccia in giù per essere, forse ammanettati.
E quindi chiedo a Piantedosi: a quando metteremo le ginocchia sul collo alle persone sdraiate per terra, come usa fare la polizia americana? No, ministro Piantedosi, non dove essere consentita siffatta violenza, verso dei ragazzi. La polizia italiana non può e non deve usare i manganelli contro dei ragazzini. Ma ahimè, Pisa non è il solo episodio da condannare: ricordo le manganellate nei pressi dell’Albero Falcone di Palermo, dello scorso 23 maggio. Ha fatto benissimo il nostro Presidente Mattarella ad intervenire: ha dimostrato i gioielli di famiglia che mancano a tanti politici, che con dichiarazioni obbrobriosi non fanno altro che alimentare gli scontri. Sentir dire che la sinistra è colpevole della fomentazione, o che “la polizia non si tocca”, è davvero risibile e ipocrita. Evidentemente costoro, sono affetti da ipocuasia acuta, che non sentono le urla dei ragazzi, che chiedono pace e la fine del massacro in Palestina: forse i politici sono anche affetti da problemi di malfunzionamento della sella turcica che impedisce loro di veder bene.
Inoltre, finiamola con la stupidaggine che il “corteo non era autorizzato”. La legge è cambiata da tempo, occorre solo avvisare il Questore, che può con decreto motivato di impedirla. In ogni caso affermo, che il presidente Mattarella rappresenta la pietra miliare, dove poggia l’architrave della democrazia. Grazie Presidente Mattarella! È da oltre 15 anni che vado nelle scuole a piantare il seme della legalità. Credo di aver incontrato oltre cinquantamila ragazzi e con tutti loro mi sono confrontato e mi confronterò con spirito costruttivo: non ho mai percepito, durante i nostri dibattiti, animosità o astio verso le Forze dell’Ordine. Anzi, il contrario.
Detto ciò, signor ministro Piantedosi, sino al mese di maggio ho in agenda una quindicina di incontri con scuole sparse nel nostro Paese, ebbene già da martedì 27 – come ex poliziotto – chiederò per nome dei ragazzi pisani scusa per quel che è accaduto a Pisa. Non deve mai più accadere: spesso amo dire ai ragazzi, che “loro non sono il futuro ma il presente” e, quindi, noi adulti dobbiamo dimostrare d’esser capaci di indirizzarli verso un futuro di libertà e di convivenza democratica. Infine, invito gli attuali politici di far tesoro delle parole di un altro grande Presidente, Pertini, che disse: “I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”. Riflettete, se potete!
Pippo Giordano
Ex ispettore DIA
Cronaca - 26 Febbraio 2024
Pisa, da ex poliziotto chiederò scusa nelle scuole: non si usano i manganelli sui ragazzini
Avevamo il ministro Salvini che, per reprimere il dissenso, faceva togliere le lenzuola dai balconi con scritte a lui non gradite. Invero, oggi abbiamo il ministro Piantedosi, che permette l’uso dei manganelli verso gli studenti – alcuni minorenni – sol perché manifestano contro l’eccidio di Gaza; una sorta di repressione seriale, atteso che ormai l’uso del manganello è diventato consuetudine. Epperò registro il silenzio tombale sui fatti di Roma, quando centinaia di persone, allineati e coperti, manifestavano lapalissianamente col saluto fascista. I ragazzi di Pisa non stavano partecipando a un rave party, ma erano lì per esprimere la propria opinione.
Leggo che si doveva impedire l’accesso a una piazza dove sono sedenti “siti sensibili”. E che mai avrebbero potuto fare dei ragazzini? Da ex addetto ai lavori, non riesco a comprendere come la manifestazione di ragazzi di Pisa, a viso scoperto e senza tenere in mano bastoni o oggetti atti ad offendere – al massimo avrebbero potuto avere in mano il bastoncino del chupa chups -, sia degenerata in quel modo. Eppur, gli stessi professori avvertivano: “Sono ragazzi di 15 anni”.
Inizialmente, sembrava che ci fosse un certo dialogo tra la polizia e i ragazzi, e invece poi la carica inappropriata. Non nascondo il mio grande dispiacere, nel vedere dei giovanissimi manganellati in quel modo mentre alcuni di loro si paravano la testa con le mani per evitare la gragnola di colpi: volevano soltanto manifestare il proprio pensiero, come peraltro sancito dalla nostra Costituzione. Che bisogno c’era di rincorrerli mentre si allontanavano? Un’altra scena che mi ha letteralmente trafitto il cuore è vedere che due ragazzi venivano fatti sdraiare per terra a faccia in giù per essere, forse ammanettati.
E quindi chiedo a Piantedosi: a quando metteremo le ginocchia sul collo alle persone sdraiate per terra, come usa fare la polizia americana? No, ministro Piantedosi, non dove essere consentita siffatta violenza, verso dei ragazzi. La polizia italiana non può e non deve usare i manganelli contro dei ragazzini. Ma ahimè, Pisa non è il solo episodio da condannare: ricordo le manganellate nei pressi dell’Albero Falcone di Palermo, dello scorso 23 maggio. Ha fatto benissimo il nostro Presidente Mattarella ad intervenire: ha dimostrato i gioielli di famiglia che mancano a tanti politici, che con dichiarazioni obbrobriosi non fanno altro che alimentare gli scontri. Sentir dire che la sinistra è colpevole della fomentazione, o che “la polizia non si tocca”, è davvero risibile e ipocrita. Evidentemente costoro, sono affetti da ipocuasia acuta, che non sentono le urla dei ragazzi, che chiedono pace e la fine del massacro in Palestina: forse i politici sono anche affetti da problemi di malfunzionamento della sella turcica che impedisce loro di veder bene.
Inoltre, finiamola con la stupidaggine che il “corteo non era autorizzato”. La legge è cambiata da tempo, occorre solo avvisare il Questore, che può con decreto motivato di impedirla. In ogni caso affermo, che il presidente Mattarella rappresenta la pietra miliare, dove poggia l’architrave della democrazia. Grazie Presidente Mattarella! È da oltre 15 anni che vado nelle scuole a piantare il seme della legalità. Credo di aver incontrato oltre cinquantamila ragazzi e con tutti loro mi sono confrontato e mi confronterò con spirito costruttivo: non ho mai percepito, durante i nostri dibattiti, animosità o astio verso le Forze dell’Ordine. Anzi, il contrario.
Detto ciò, signor ministro Piantedosi, sino al mese di maggio ho in agenda una quindicina di incontri con scuole sparse nel nostro Paese, ebbene già da martedì 27 – come ex poliziotto – chiederò per nome dei ragazzi pisani scusa per quel che è accaduto a Pisa. Non deve mai più accadere: spesso amo dire ai ragazzi, che “loro non sono il futuro ma il presente” e, quindi, noi adulti dobbiamo dimostrare d’esser capaci di indirizzarli verso un futuro di libertà e di convivenza democratica. Infine, invito gli attuali politici di far tesoro delle parole di un altro grande Presidente, Pertini, che disse: “I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”. Riflettete, se potete!
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Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Il Jobs Act è una legge che ha creato oltre un milione di posti di lavoro, più della metà a tempo indeterminato, e che ha introdotto tutele fondamentali come l’eliminazione delle dimissioni in bianco. La decisione della Corte Costituzionale che dà il via al referendum relativo al Jobs Act ci trova quindi pronti: spiegheremo ai cittadini quanto sarebbe sbagliato cancellare queste conquiste che creano posti di lavoro, sviluppo e tutele". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva.
"Quanto al referendum sull’autonomia, accettiamo il verdetto della Consulta che dopo la precedente pronuncia sulla legge Calderoli appariva pressoché scontata. Ogni modifica sull’autonomia differenziata passerà dal Parlamento, e lì ci faremo trovare pronti e determinati".
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Le mie più sentite congratulazioni al presidente Trump per l’inizio del suo secondo mandato. Il popolo americano ha fatto una scelta chiara, che riflette l’impegno per la crescita economica, la sicurezza e la sovranità nazionale”. Lo scrive su X il Co-Presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini dí Fratelli d’Italia.
“Noi dell'Ecr condividiamo molte delle priorità delineate dal presidente Trump: contrastare l'immigrazione clandestina, garantire comunità più sicure, tagliare le tasse e la burocrazia e ripristinare la competitività economica. Queste non sono solo priorità americane, ma anche europee”.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La Sardegna, con il nostro ricorso accolto dalla Corte lo scorso novembre, ha difeso la sua specialità e contrastato una legge iniqua. Una legge che la Corte stessa, ascoltando le preoccupazioni delle Regioni promotrici, ha già demolito e svuotato perché ci toglieva risorse e ci condannava a restare indietro. Se il capogruppo della Lega Veneta ha dichiarato recentemente che il Veneto vale più della Sardegna, per farci capire cosa si intende per differenziata, noi invece continueremo a difendere con le unghie e con i denti le risorse e le opportunità che le spettano”. Così la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - “Sul referendum sulla cittadinanza daremo battaglia nel nome dell’estensione dei diritti e per superare una legislazione particolarmente arretrata. Si tratta di un referendum promosso da un vasto arco di soggetti, tra cui numerose associazioni dei nuovi cittadini, persone a cui per troppo tempo è stata tolta la voce. Lotteremo al loro fianco”. Così in una nota Pierfrancesco Majorino della segreteria del Partito Democratico, responsabile Immigrazione.
Washington, 20 gen (Adnkronos) - Non è stato un blitz come quello di Mar a lago, rivelatosi determinante per la liberazione di Cecilia Sala, ma una intera giornata quella che Giorgia Meloni ha dedicato, per la seconda volta in un mese, a Donald Trump. La premier non è voluta mancare all'inauguration day del presidente americano, sottolineando quanto sia importante "dare una testimonianza della volontà di continuare e rafforzare" la relazione Italia-Usa.
E questa "testimonianza" la premier l'ha data plasticamente già di primo mattino, quando insieme alla famiglia Trump, a quella del vice presidente Vance e pochi altri, ha preso parte alla messa di 'benedizione' del neo commander in chief alla chiesa episcopale di st John, proprio di fronte alla Casa Bianca. Poi il trasferimento alla Rotonda del Campidoglio, a Capitol hill, per il giuramento spostato al chiuso a causa dell'ondata di gelo che ha stretto Washington. Con lei, oltre ai diplomatici, la fida Patrizia Scurti in delegazione.
Meloni siede sotto lo sguardo della statua di Abramo Lincoln, nei posti riservati ai capi di Stato e di governo invitati da Trump. Una sparuta elite che comprende la presidente del Consiglio (unica leader Ue) e, tra i pochi altri, il presidente argentino Javier Milei, con cui Meloni chiacchiera a lungo inquadrati più volte dalle telecamere di Fox news, che non ha perso una battuta della giornata-evento.
(Adnkronos) - A pochi passi, i 'big tech Ceo' che Trump ha voluto come ospiti vip della cerimonia e che l'hanno sostenuto nel suo cammino di ritorno alla sala ovale: Tim Cook, Jeff Bezos, Sandor Picahi, Sam Altman, Mark Zuckenberg e ovviamente Elon Musk. Sui social, è il capo delegazione di FdI-Ecr all'Europarlamento Carlo Fidanza, a Washington con un piccola pattuglia di parlamentari italiani ospiti dei Repubblicani Usa, a dare il senso politico della 'foto di Capitol hill' della Meloni: "La nostra presidente è ormai riconosciuta da tutti come l’interlocutrice privilegiata di Trump in Europa".
Nella sua valutazione del Trump day, Meloni al mattino è più ecumenica: "Penso sia molto, molto importante per una nazione come l’Italia che ha rapporti estremamente solidi con gli Stati Uniti dare una testimonianza della volontà di continuare e se mai rafforzare quella relazione in un tempo nel quale le sfide sono globali e interconnesse", spiega prima di lasciare l'albergo.
Più tardi su X augura buon lavoro a Trump e assicura: "Sono certa che l’amicizia tra le nostre Nazioni e i valori che ci uniscono continueranno a rafforzare la collaborazione tra Italia e Usa", per poi sottolineare: "L’Italia sarà sempre impegnata nel consolidare il dialogo tra Stati Uniti ed Europa, quale pilastro essenziale per la stabilità e la crescita delle nostre comunità".
(Adnkronos) - Per il ministro dell'Ue Tommaso Foti, la missione di Meloni a Washington "conferma il ruolo cruciale che, nel prossimo futuro, la nostra Nazione intende giocare nelle relazioni transatlantiche, ponendosi come ponte strategico tra Europa e America".
In questo contesto, e anche per il rigido protocollo che governa l'insediamento del presidente americano, si stempera anche l'attesa per un faccia a faccia Meloni-Trump, prima auspicato e poi annunciato alla vigilia anche da Fidanza. "Non era previsto, non era il contesto e non ci sarà problema a farlo in futuro", è il senso del ragionamento dell'entourage della premier. Così, direttamente lasciando ad un certo punto le lunghe celebrazioni, Meloni può salutare e tornare subito in Italia.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La decisione della Consulta che ha sancito l’ inammissibilità del referendum abrogativo sull’autonomia conferma che la riforma scritta dal ministro Calderoli è, come sapevamo, coerente e corretta nel rispetto delle previsioni costituzionali. Per cui avanti con l’iter della riforma e con i negoziati con le regioni che hanno già richiesto le prime materie ‘non Lep’, come la Lombardia. Avanti tutta con l’autonomia!”. Lo dichiara il segretario regionale della Lega Lombarda Salvini Premier e presidente dei senatori della Lega Salvini Premier, senatore Massimiliano Romeo.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La Corte Costituzionale, dichiarando inammissibile il referendum sull’autonomia, perché ‘l’oggetto e la finalità del quesito sono poco chiari’, ha bocciato l’opposizione. D’altra parte, cosa ci si può aspettare da una sinistra incapace anche di scrivere i quesiti da sottoporre ai cittadini per una consultazione popolare? Per quanto ci riguarda, noi andiamo avanti con il percorso riformatore, nell’interesse dell’Italia”. Così la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli.