Chi dato l’ordine di caricare un gruppo di ragazzini e usare i manganelli? La procura di Pisa ha questa priorità per l’inchiesta aperta per le violenze subite dagli studenti di un corteo studentesco pro Palestina al quale partecipavano soprattutto studenti medi superiori e minorenni che venerdì manifestavano nella città toscana. Violenze che hanno costretto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a un insolito intervento per certificarne “il fallimento”.
Gli accertamenti fatti si sono concentrati sulla condotta della catena di comando in servizio venerdì scorso, in base all’analisi dei video già esaminati dai carabinieri a cui gli inquirenti hanno affidato e delegato le indagini. Al centro delle valutazioni dell’autorità giudiziaria c’è soprattutto questo aspetto, ossia di chi ha preso le decisioni e in particolare per capire chi abbia dato l’ordine di caricare con veemenza.
Pur mantenendo il massimo riserbo sulla vicenda, da ambienti giudiziari trapela la volontà di procedere speditamente anche per ripristinare quanto prima un clima di serenità in città dopo le polemiche. Anche la questura, attraverso la Digos, ha depositato un’informativa autonoma corredata dai filmati girati dalla polizia scientifica. Gli inquirenti si concentreranno sui video circolati sui social e quelli girati e acquisiti dai docenti del liceo di fronte al quale si sono verificati. L’avvocato Andrea Callaioli è pronto a raccogliere le querele dei genitori dei minori feriti per avanzare un’azione comune e collettiva chiedendo conto delle condotte tenute in piazza dai poliziotti.
Negli ultimi giorni, viene evidenziato, ci sono state ripetute manifestazioni di solidarietà nei confronti degli studenti, che hanno portato in piazza migliaia di cittadini che hanno criticato aspramente l’operato delle forze dell’ordine. Inoltre potrebbe essere convocato a breve un nuovo vertice su a chi assegnare le indagini. Da più parti si suggerisce che potrebbe essere la stessa polizia ad andare a fondo per chiarire se vi siano stati errori tecnici e operativi, o addirittura abusi nella gestione dell’ordine pubblico. Del resto sono stati proprio i sindacati Cgil, Cisl e Uil ieri a riferire che nell’incontro avuto sabato scorso in prefettura con prefetto, questore e sindaco, oltre ai comandanti di carabinieri e guardia di finanza, è stato lo stesso questore ad ammettere “un problema di gestione della piazza, dal punto di vista organizzativo e operativo, a suo avviso causato dal fatto che non erano chiari gli obiettivi del corteo”.
Inchiesta a Firenze – La procura di Firenze ha aperto un fascicolo sulle tensioni con la polizia al corteo per la Palestina del 23 febbraio scorso sui lungarni nelle vicinanze del consolato degli Stati Uniti. Gli inquirenti hanno acquisito i video che hanno immagini riprese sulla manifestazione. Il corteo, a cui partecipavano sindacati di base, studenti e pure esponenti della comunità palestinese a Firenze, era stato regolarmente preavvisato da piazza Santissima Annunziata per raggiungere piazza Ognissanti. Ma poi è andato oltre, verso il consolato. Dei manifestanti hanno provato a raggiungere la sede diplomatica e ci sono state le cariche della polizia.