A un anno del naufragio di Steccato di Cutro – con i suoi 94 morti (di cui 35 minori) – le famiglie delle vittime e alcuni superstiti annunciano una causa civile risarcitoria nei confronti del governo per omissione di soccorso e per i danni subiti in conseguenza della tragedia. Il ricorso, ha spiegato in conferenza stampa l’avvocato Stefano Bertone – che insieme ai colleghi Marco Bova e Enrico Calabrese assiste una cinquantina di famiglie e alcuni superstiti – sarà presentato una volta conclusa l’inchiesta penale coordinata dalla Procura di Crotone e riguarderà la presidenza del Consiglio ed i ministeri degli Interni e dell’Economia.

Tre le inchieste della magistratura. L’unica arrivata a processo è quella sui presunti scafisti, con una condanna a 20 anni in rito abbreviato. Ancora in fase di indagine quella della Dda di Catanzaro sulla rete di trafficanti e quella sulle possibili omissioni nei soccorsi, questa in mano alla Procura di Crotone. Che a marzo potrebbe chiedere il giudizio per sei ufficiali, tre della Guardia di finanza e tre della Guardia costiera. Il processo dovrà fare luce su cosa accadde quella notte negli uffici coinvolti.

“Uno degli aspetti da chiarire – ha detto Bertone – era quando le autorità hanno saputo della presenza della barca. E dalle 17 del 25 febbraio, l’aereo Frontex aveva monitorato l’imbarcazione dopo avere intercettato alcune chiamate. Quindi, cosa ha fatto Frontex in quelle ore prima della segnalazione delle 22.35 alla centrale di Varsavia? Sul fronte risarcitorio – ha aggiunto – c’è tutto un sistema che non ha funzionato. Frontex si è tenuto un’informazione per diverse ore consentendo alle autorità italiane di sbagliare. Certo, questa non può essere una giustificazione”. Oltre alla presidenza del Consiglio ed ai ministeri, l’avvocato ha spiegato che sarà verificata anche la possibilità di estendere la causa di risarcimento danni a Frontex. “Domani andremo in Procura, a Crotone, per chiedere ulteriori indagini e risposte che finora non ci sono state fornite dalla Guardia costiera, per esempio il punto nave in cui si trovava la motovedetta“, ha sottolineato il legale.

Alle 4 di notte, l’orario in cui un anno fa avvenne lo scontro del caicco contro una secca ad un centinaio di metri dalla riva, sulla spiaggia di Steccato di Cutro un centinaio di persone ha voluto ricordate la tragedia del naufragio dell’imbarcazione Summer Love. Trentacinque peluche sistemati a cerchio con al centro una maglietta bianca con su scritto Kr46M0, la dicitura con cui era stato indicato uno dei bimbi di pochi mesi morto nel naufragio. E poi 94 candele accese. Un’iniziativa voluta dai giornalisti di Crotonenews all’interno del programma della rete 26 Febbraio – che riunisce circa 400 associazioni. Anche alcuni superstiti e familiari delle vittime hanno voluto essere presenti. Al termine, due superstiti, insieme ai due pescatori che per primi intervennero sul luogo della strage, hanno gettato una corona di fiori, quindi si sono stretti in un abbraccio sciogliendosi in lacrime al ricordo di quella notte di un anno fa.

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