Era un rischio concreto, come aveva scritto il FattoQuotidiano, ed è successo. Denis Verdini torna in carcere. All’ex senatore di Ala è stata revocata la detenzione domiciliare dal tribunale di sorveglianza di Firenze. A Verdini era stato contestato di aver violato le prescrizioni del tribunale di sorveglianza partecipando a tre cene in ristoranti della capitale, mentre scontava nella villa di Pian dei Giullari la condanna definitiva a 6 anni per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino.
L’istanza di revoca era stata presentata dalla Procura generale fiorentina dopo esser stato indagato dalla Procura di Roma per il reato di evasione – inchiesta svelata dal FattoQuotidiano nel settembre scorso – per tre incontri serali avvenuti nella Capitale tra ottobre 2021 e gennaio 2022, alla presenza di politici, imprenditori e dirigenti pubblici. Si tratta di cene documentate nelle informative della Guardia di Finanza, agli atti di un’altra inchiesta, quella sugli appalti Anas dove Verdini è indagato per corruzione insieme al figlio Tommaso e altri. A gennaio, la Procura di Roma ha chiuso l’inchiesta per evasione e ha inviato gli atti a Firenze.
Verdini senior sta scontando una condanna definitiva a sei anni e sei mesi, arrivata al termine del processo per il crac dell’ex Credito Cooperativo Fiorentino. Detenzione iniziata il 3 novembre 2020 quando l’ex senatore – “suocero” del vicepremier Matteo Salvini – si era costituito nel carcere di Rebibbia di Roma, subito dopo la sentenza della Cassazione. A gennaio dell’anno successivo, tuttavia, Verdini aveva ottenuto i domiciliari per motivi di salute legati a un focolaio Covid in carcere, regime detentivo poi confermato a luglio anche per questioni di età (aveva compiuto 70 anni) e di salute. A settembre 2021, però,eraè arrivata dai difensori di Verdini una richiesta specifica al magistrato di Sorveglianza: l’ex senatore ha bisogno di cure odontoiatriche, e il suo dentista è a Roma. Aveva quindi ottenuto l’autorizzazione per andare tutti i martedì e mercoledì fino ad aprile 2022, potendo pernottare in casa del figlio, dove doveva rientrare dopo le cure.
Sono collocati proprio in questi mesi gli episodi di presunta evasione. Il primo è datato 26 ottobre 2021 e riguarda una cena organizzata presso il ristorante Pastation di Roma – di proprietà del figlio Tommaso – in cui, ricostruisce la Finanza, Verdini senior risultava presente insieme all’allora Ad di Anas, Massimo Simonini, e all’imprenditore Vito Bonsignore. La seconda cena contestata è quella del 30 novembre 2021, sempre al Pastation, alla presenza stavolta – sempre per la Finanza – del figlio Tommaso, del socio di quest’ultimo in Inver, Fabio Pileri, di Simonini, dell’imprenditore Antonio Veneziano e pure dell’attuale sottosegretario all’Economia, il leghista Federico Freni (quest’ultimo estraneo all’inchiesta). “Quando ho visto Denis Verdini non sapevo che fosse ai domiciliari e tanto meno conoscevo le prescrizioni decise dai giudici”, aveva detto Freni al Fatto.
Il terzo episodio risale invece all’11 gennaio 2022, ma questa volta la cena si è svolta a casa di Tommaso Verdini e alla presenza, secondo gli investigatori, di Pileri, Simonini e Bonsignore. Le autorizzazioni del magistrato di sorveglianza concedevano a Verdini di uscire a Roma solo dalle 10 alle 14 e di rientrare, subito dopo le cure, a casa del figlio. Qui, però, “non poteva incontrare persone diverse dai suoi familiari stretti”, come aveva spiegato il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze, Marcello Bortolato, il 9 settembre scorso al Fatto.
Giustizia & Impunità
Cene al ristorante mentre era in detenzione domiciliare, Denis Verdini torna in carcere
Era un rischio concreto, come aveva scritto il FattoQuotidiano, ed è successo. Denis Verdini torna in carcere. All’ex senatore di Ala è stata revocata la detenzione domiciliare dal tribunale di sorveglianza di Firenze. A Verdini era stato contestato di aver violato le prescrizioni del tribunale di sorveglianza partecipando a tre cene in ristoranti della capitale, mentre scontava nella villa di Pian dei Giullari la condanna definitiva a 6 anni per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino.
L’istanza di revoca era stata presentata dalla Procura generale fiorentina dopo esser stato indagato dalla Procura di Roma per il reato di evasione – inchiesta svelata dal FattoQuotidiano nel settembre scorso – per tre incontri serali avvenuti nella Capitale tra ottobre 2021 e gennaio 2022, alla presenza di politici, imprenditori e dirigenti pubblici. Si tratta di cene documentate nelle informative della Guardia di Finanza, agli atti di un’altra inchiesta, quella sugli appalti Anas dove Verdini è indagato per corruzione insieme al figlio Tommaso e altri. A gennaio, la Procura di Roma ha chiuso l’inchiesta per evasione e ha inviato gli atti a Firenze.
Verdini senior sta scontando una condanna definitiva a sei anni e sei mesi, arrivata al termine del processo per il crac dell’ex Credito Cooperativo Fiorentino. Detenzione iniziata il 3 novembre 2020 quando l’ex senatore – “suocero” del vicepremier Matteo Salvini – si era costituito nel carcere di Rebibbia di Roma, subito dopo la sentenza della Cassazione. A gennaio dell’anno successivo, tuttavia, Verdini aveva ottenuto i domiciliari per motivi di salute legati a un focolaio Covid in carcere, regime detentivo poi confermato a luglio anche per questioni di età (aveva compiuto 70 anni) e di salute. A settembre 2021, però,eraè arrivata dai difensori di Verdini una richiesta specifica al magistrato di Sorveglianza: l’ex senatore ha bisogno di cure odontoiatriche, e il suo dentista è a Roma. Aveva quindi ottenuto l’autorizzazione per andare tutti i martedì e mercoledì fino ad aprile 2022, potendo pernottare in casa del figlio, dove doveva rientrare dopo le cure.
Sono collocati proprio in questi mesi gli episodi di presunta evasione. Il primo è datato 26 ottobre 2021 e riguarda una cena organizzata presso il ristorante Pastation di Roma – di proprietà del figlio Tommaso – in cui, ricostruisce la Finanza, Verdini senior risultava presente insieme all’allora Ad di Anas, Massimo Simonini, e all’imprenditore Vito Bonsignore. La seconda cena contestata è quella del 30 novembre 2021, sempre al Pastation, alla presenza stavolta – sempre per la Finanza – del figlio Tommaso, del socio di quest’ultimo in Inver, Fabio Pileri, di Simonini, dell’imprenditore Antonio Veneziano e pure dell’attuale sottosegretario all’Economia, il leghista Federico Freni (quest’ultimo estraneo all’inchiesta). “Quando ho visto Denis Verdini non sapevo che fosse ai domiciliari e tanto meno conoscevo le prescrizioni decise dai giudici”, aveva detto Freni al Fatto.
Il terzo episodio risale invece all’11 gennaio 2022, ma questa volta la cena si è svolta a casa di Tommaso Verdini e alla presenza, secondo gli investigatori, di Pileri, Simonini e Bonsignore. Le autorizzazioni del magistrato di sorveglianza concedevano a Verdini di uscire a Roma solo dalle 10 alle 14 e di rientrare, subito dopo le cure, a casa del figlio. Qui, però, “non poteva incontrare persone diverse dai suoi familiari stretti”, come aveva spiegato il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze, Marcello Bortolato, il 9 settembre scorso al Fatto.
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Sulla morte di Roberta Repetto e sulla difficoltà di punire chi manipola le fragilità umane
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Politica
La Camera respinge la sfiducia a Santanchè: “Sulle dimissioni rifletterò”. Conte: “Siete responsabili di un disastro morale”. Schlein: “Meloni ancora in fuga”
Economia & Lobby
A Milano indagine per evasione fiscale su Twitter-X. Mancati pagamenti Iva per 12,5 milioni
Cronaca
Francesco, condizioni critiche ma stazionarie: “Nuova tac di controllo”. Ha visto il cardinale Parolin. Buenos Aires in ansia per il ‘suo’ Papa
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.
Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Le Idf e lo Shin Bet hanno sventato un piano terroristico che prevedeva l'uso di una bomba da 100 kg a Kabatiya, in Cisgiordania. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che nel corso dell'operazione, i soldati hanno perquisito decine di siti, arrestato 15 terroristi, localizzato armi e smantellato esplosivi.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Sono stata rapita dai terroristi di Hamas il 7 ottobre dal Nova Festival insieme al mio compagno, Avinatan Or. Siamo stati presi con la forza, separati e siamo entrati nell'inferno sulla terra". Lo ha detto l'ostaggio liberato Noa Argamani al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aggiungendo che "non abbiamo più tempo! Sono qui oggi, il che è un miracolo, ma ci sono ancora 63 ostaggi che stanno vivendo questo incubo, senza sapere se vivranno o moriranno. Non c'è bisogno che vi racconti di Kfir e Ariel Bibas e della loro madre Shiri. Una madre e i suoi bambini che sono stati brutalmente assassinati in prigionia".
Roma, 25 feb (Adnkronos) - Ha da poco preso il via alla Camera la 'chiama' dei deputati per il voto alla mozione di sfiducia nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè.