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La figlia maggiore di Barack e Michelle Obama cambia nome: da Malia Ann Obama al solo Malia Ann. Ecco la ragione di questa scelta

La giovane cineasta, 25 anni, aspira a lavorare nel cinema dai tempi del liceo alla Sidwell Friends di Washington

di Simona Griggio

D’ora in avanti chiamatemi soltanto Malia Ann”. La figlia maggiore di Barack e Michelle Obama cambia nome: da Malia Ann Obama al solo Malia Ann. Via il cognome dei genitori. Troppo ingombrante per permetterle di costruirsi una carriera indipendente al riparo dalle accuse di nepotismo. La primogenita degli Obama non vuole più correre il rischio di essere considerata una “figlia di papà e mammà”. Una che già a dieci anni, dopo le elezioni del 2008, varcava la soglia della Casa Bianca tenendo per mano la sorellina Sasha. Una che, giocoforza, tutti associano istantaneamente al padre, l’ex presidente degli Stati Uniti.

La sparizione di quel cognome davvero impegnativo dovrebbe servire a spostare l’accento sui suoi talenti e competenze come cineasta. Non solo. Leggendo tutto di fila, primo e secondo nome attaccati (Maliànn o Malìann), l’effetto sonoro che si crea è intrigante, adatto a un nome d’arte. La giovane cineasta, 25 anni, aspira a lavorare nel cinema dai tempi del liceo alla Sidwell Friends di Washington. Laureata a Harvard nel 2021, ha contribuito alla ‘writers room’ di Swarm, una serie di Glover per Prime, e prima ancora ha fatto stage di alto profilo in varie produzioni tv tra cui Girls di Lena Dunham con Hbo. Ma anche alla Weinstein Company, prima che l’ex produttore Harvey Weinstein venisse travolto dalle accuse di stupri e molestie sessuali.

L’esordio ufficiale che ha portato il suo lavoro all’attenzione dei critici? Al Sundance Film Festival. Alla kermesse di cinema indipendente che si svolge nello stato dello Utah Malia Ann ha partecipato con “The Heart”, film che racconta la storia di un uomo che piange la scomparsa della madre dopo che lei gli ha lasciato una richiesta inconsueta nel testamento. E’ un film sul lutto e sul perdono. Fra favola e realtà. Al di là delle questioni artistiche, però, il fatto è che durante quella manifestazione sono state lanciate le prime accuse di “nepotismo”. Critiche che hanno colpito anche Zoe Kravitz, Kaia Gerber e Lily-Rose Depp, rispettivamente figlie di Lenny Kravitz, Cindy Crawford e Johnny Depp. I cosiddetti ‘nepo-baby’ di Hollywood.

Malia Ann avrebbe goduto della medesima stima professionale dagli addetti ai lavori se non fosse figlia degli Obama? Avrebbe ottenuto ugualmente finanziamenti per i suoi progetti nel cinema? Fra gli incarichi di alto profilo segnalati, per esempio, quello di sceneggiatrice per l’attore, rapper e produttore Donald Glover. Ecco cosa sostengono i detrattori: se e non fosse stata aiutata dagli stretti legami di mamma e papà con il mondo del cinema, anche grazie alla loro società di produzione Higher Ground. tutto ciò forse non sarebbe successo. Ricordiamo: Higher Ground nel 2020 ha vinto un Oscar per American Factory e ora sostiene il film Rustin’. Tutto in famiglia oppure frutto di meriti specifici?

A scendere in campo per la difesa della giovane cineasta dal cognome internazionalmente noto ecco arrivare Whoopi Goldberg. E’ una delle conduttrici del talk show The View della Abc e opinionista seguitissima negli States. Si è espressa così con i presenti, il pubblico e gli spettatori a casa: “Che ve ne importa come si vuole chiamare? Se si volesse chiamare Jeanette McDonald ne avrebbe tutti i diritti. Se io posso essere Whoopi Goldberg, lei può essere chi diavolo decide“. L’attrice ha fatto riferimento al suo stesso nome d’arte non corrispondente per nulla a quello anagrafico. Anche Malia Ann, come molti artisti dai cognomi ingombranti, ha deciso di cambiare il suo nome per stabilire una linea di distinzione tra il lavoro e la famiglia di appartenenza. Due territori separati. Un esempio per tutti è Nicolas Cage, che ha abbandonato il cognome di famiglia Coppola. E non dite che non è bravo.

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