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“Fedez deve cedere le quote di Muschio Selvaggio”, persa la causa con Luis Sal. Ecco cosa ha deciso il Tribunale di Milano. Ma il rapper: “Non sono stato esautorato da nulla”

Come riporta una nota emessa dall'ufficio stampa di Luis Sal "il provvedimento ha decretato che la società di Sal ha il diritto di rilevare le quote della società di Fedez, esautorando così quest'ultimo nella gestione del podcast"

di F. Q.

Tre anni di collaborazione e 112 episodi del podcast Muschio Selvaggio condotti insieme. Fedez e Luis Sal, un rapporto professionale e anche di amicizia finito bruscamente. Il motivo? Proprio il podcast che ora il rapper conduce con Mr.Marra. Una disputa finita in tribunale a Milano e che oggi 27 febbraio è arrivata a una svolta. Come riporta una nota emessa dall’ufficio stampa di Luis Sal “il provvedimento ha decretato che la società di Sal ha il diritto di rilevare le quote della società di Fedez, esautorando così quest’ultimo nella gestione del podcast”. Insomma, nella bagarre ‘a colpi di quote’, lo youtuber ha ragione: la giudice Amina Simonetti, con ordinanza del 23 febbraio, ha accolto il ricorso per sequestro giudiziario delle quote di Doom s.r.l. (società gestita da Annamaria Berrinzaghi, madre di Fedez) dalla Muschio Selvaggio s.r.l., promosso dall’avvocato Nicolò Ferrarini di Modena per conto della Luisolve s.r.l, società di Luis Sal (cofondatore del podcast Muschio Selvaggio, oltre che coautore e co-conduttore).

Ma come è cominciato tutto? Un palleggiare di ‘accuse’ e responsabilità che risale al giugno 2023. Dal viralissimo “dillo alla mamma, dillo all’avvocato” pronunciato da Luis Sal, al presunto “accordo di riservatezza” tra le parti di cui sempre lo youtuber nega l’esistenza e fino alle affermazioni del rapper: “Confermo, non c’è nessun accordo di riservatezza, non c’è nulla. E quando c’è una società al 50% tendenzialmente le cose si risolvono davanti a un giudice, almeno fra adulti. Noi continuiamo a lavorare a testa bassa, le puntate stanno andando molto bene e continueremo a fare il nostro”. E il “loro” lo hanno fatto Fedez e Mr Marra, almeno fino a qui. Perché le cose si sono risolte proprio davanti a un giudice come detto dal rapper.

Il provvedimento del Tribunale di Milano parla chiaro. Si tratta di una decisione stabilita tenendo conto della clausola della ‘roulette russa’, contenuta nello statuto societario della Muschio Selvaggio S.r.l. La clausola dà a un socio, in caso di stallo, la possibilità di comprare (a un valore fissato anticipatamente) le quote dell’altro che deve quindi decidere se vendere la propria partecipazione o acquistare, allo stesso prezzo, la partecipazione dell’offerente. Ora, Fedez è stato il primo a tirare in ballo la clausola cercando di acquistare le quote di Sal. Che ha rifiutato diventando, di fatto, aspirante acquirente delle quote dell’ex compagno di podcast. Che è successo poi? Fedez ha messo in discussione la clausola (volutamente creata per impedire trattative inique) e si è rifiutato di vendere. E che succede ora? Si legge nella nota: “È responsabilità di Fedez determinare se intende conformarsi alla sentenza del tribunale, cedendo di conseguenza le sue quote davanti a un notaio, o se desidera trascurare la decisione, costringendo così Luis Sal a ricorrere nuovamente a vie legali per ottenere una sentenza che obbligherà Fedez a vendere le proprie quote e, di conseguenza, a ritirarsi (definitivamente) dalla gestione del podcast“.

A qualche ora dall’uscita del comunicato della società di Luis Sal, Fedez su Instagram scrive: “Il Tribunale di Milano non ha ‘decretato’ che le quote appartenenti a me debbano essere vendute a Luis Sal. Anche perché la causa che deciderà sul merito della vicenda non è ancora iniziata. Il giudice ha stabilito che un custode gestirà le mie quote nell’interesse della società Muschio Selvaggio S.r.l e non di Luis Sal! Di conseguenza non sono stato esautorato da nulla, tanto è vero che le puntate continueranno ad andare in onda”.

“Fedez deve cedere le quote di Muschio Selvaggio”, persa la causa con Luis Sal. Ecco cosa ha deciso il Tribunale di Milano. Ma il rapper: “Non sono stato esautorato da nulla”
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