Cronaca

Pisa, Romano (Siulp): “Abbiamo perso tutti ma la manifestazione non era autorizzata”. Botta e risposta col giornalista Alessandro Milan

A Pisa abbiamo perso tutti. Ha perso lo Stato perché non è riuscito a evitare che accadessero quelle scene, ha perso la democrazia perché i ragazzi hanno dovuto ricorrere a questa manifestazione non autorizzata all’interno della quale c’erano i soliti professionisti del disordine, come dimostrano altri video. C’è stato un attacco alle forze di polizia per forzare il cordone”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Uno, Nessuno, 100Milan, su Radio24, da Felice Romano, poliziotto e segretario generale del sindacato Siulp, a proposito delle cariche sugli studenti a Pisa.

Romano sottolinea più volte che la manifestazione non era autorizzata, suscitando l’appunto del conduttore della trasmissione Alessandro Milan che ricorda: “Chiariamo questa cosa, perché i nostri padri costituenti erano persone molto in gamba e hanno usato le parole in maniera molto precisa. Una manifestazione in un luogo pubblico non deve essere autorizzata, ma comunicata e annunciata. Non esiste l’autorizzazione”.
“Dipende dal tipo di manifestazione”, replica Romano.
“Sì, ma c’è l’art. 17 della Costituzione – ribatte Milan – Va dato un preavviso alle autorità, ma è cosa diversa dall’autorizzazione, perché le autorità devono garantire l’incolumità anche dei manifestanti. Quindi, l’autorizzazione è garantita dalla libertà di riunirsi pacificamente e senz’armi”.
“Esattamente. E i manifestanti non devono essere travisati“, commenta Romano.
“Certo – osserva il giornalista – ma non c’erano armi“.
“Sì, però c’erano i professionisti del disordine”, ripete il poliziotto.
“Ma non avevano armi”, ribadisce Milan.
Romano conferma che non c’erano armi, ma sottolinea: “L’autorità di pubblica sicurezza non solo ha il compito di garantire il diritto di quei cittadini a manifestare, ma anche quello di assicurare il diritto degli altri cittadini che con quella manifestazione non hanno avuto a che fare”.

Il segretario del Siulp pone reiteratamente l’accento anche sulla sensibilità degli obiettivi, come la sinagoga di Pisa.
Milan replica: “La sinagoga sta a 600 metri da lì, non è che i ragazzi hanno detto che volevano andarci. Non lo sappiamo”.
E Romano rilancia citando l’assalto alla Cgil: “Le ricordo il processo mediatico che abbiamo subito in quell’occasione.E a Firenze comunque c’è anche il consolato americano. Il problema è sempre il rispetto delle regole. Noi dobbiamo invogliare i nostri giovani a esprimere le loro idee, perché loro rappresentano il nostro futuro”.
“Veramente un ragazzo di Pisa avrà un po’ di paura la prossima volta“, osserva Milan.
“No – risponde Romano – Noi come Siulp stiamo già attivando questa iniziativa con le scuole di Pisa, con i rappresentanti degli insegnanti, con il sindaco e le istituzioni per avere un colloquio e un rapporto con questi ragazzi. Loro possono manifestare le proprie idee, ma nel rispetto delle regole”.