“Io cattivo? Mai stato in vita mia. Guardì dice che per una battuta venderei mia madre. Però non ho mai litigato con nessuno, a parte l’innominabile”, il riferimento di Giancarlo Magalli all’ex collega Adriana Volpe è chiaro: “Ci ha campato per un sacco di tempo. Ma l’ho cancellata dalla vita e dalla memoria”, spiega in un’intervista al Corriere della Sera ricordando la nota querelle.
Il conduttore, dopo tantissimi anni alla guida de I Fatti Vostri, ha solo una rubrica fissa: “Sono stato male e quando sono tornato i miei programmi li avevano dati ad altri. Dopo 60 anni di militanza, con Arbore sono l’unico mai andato a Mediaset, mi aspettavo di più. Mica chiedo il sabato sera di Raiuno, bastava una seconda serata. Ri-lavora Renzo, più vecchio di me, torna pure Chiambretti, i giovani virgulti non funzionano, con certi c’è accanimento terapeutico”, aggiunge con una frecciatina diretta ad Alessandro Cattelan (“Lo dice lei”, aggiunge Magalli alla giornalista Giovanna Cavalli).
Un risentimento verso la Rai che non nasconde: “La parte sana dell’azienda sono quelli che ci lavorano, artisti e tecnici. Le magagne sono a viale Mazzini, con ‘sti pori dirigenti che cambiano di continuo. Arrivano che non sanno dove mettere le mani, appena imparano, li levano. Di Giorgia (Meloni, ndr) sono amico, ho foto con lei che ci baciamo e ci abbracciamo, però non chiedo niente. Non mi piace mendicare. Le ho solo domandato: ‘Con chi potrei parlare? Mi ha dato il numero di Giampaolo Rossi. Ho chiesto un appuntamento. Mi ha ignorato. Idem Angelo Mellone. ‘Eh, ricevo 150 richieste al giorno’. Meritavo più rispetto. Ne ho visti decine andare via”.
Nel corso dell’intervista Magalli racconta aneddoti su Gina Lollobrigida (“A quattro anni sul set le mostrai il ‘cosino'”), passando per il suo amico al liceo Draghi (‘Mario era secchione, però simpatico e passava i compiti. Non partecipava all’organizzazione del casino ma ci si divertiva molto’) fino all’allievo Fiorello (‘Facevo lezioni al Valtur di Ostuni. Lui è rimasto quello. Simpatico animatore che canta, fa parodie, inventa putt…te tipo il ballo del qua qua’). E per finire il conduttore ha le idee chiare su Sanremo 2025: “Mi candido? È matta? Sarà una trappola mortale, dopo 5 anni di trionfi con Amadeus. Un punto di share in meno e scriveranno che è stato un flop. Alcuni che si propongono lo hanno già fatto ed è andato male, perché insistono? Il Festival è come la prima notte di nozze: se vai bene, hai fatto il tuo dovere. Se vai male, te lo rinfaccerà tutta la vita”.