Il sogno dell’auto griffata dal marchio di maggior valore al mondo, Apple, è durato dieci anni. Più che altro di indiscrezioni, anche se in realtà nemmeno quest’ultima notizia è ufficiale: a quanto pare il colosso di Cupertino ha deciso di chiudere il progetto che doveva portare alla produzione dell’auto elettrica e a guida autonoma.
La rivelazione è dell’agenzia Bloomberg ed è basata sulle comunicazioni diffuse in seguito ad un incontro interno nel corso del quale sono state annunciati nuove mansioni: una parte del personale che si occupava dello sviluppo della cosiddetta AppleCar è stato destinato alla divisione che segue l’intelligenza artificiale (AI) generativa.
Il progetto dell’auto elettrica viene definitivamente archiviato praticamente a 10 anni di distanza dalla sua presunta nascita: la “benedizione” dell’ad Tim Cook risalirebbe alla fine del 2014. Nel corso degli anni la società statunitense aveva ingaggiato diversi manager di esperienza “strappati” anche ad alcune case automobilistiche, da Tesla a Porsche, oltre ad aver acquisito la start-up Drive.ai. Apple era stata accreditata di potenziali accordi a vario titolo con Hyundai (il confronto era stato confermato) e con Kia, che avrebbe dovuto produrre i veicoli della società di Cupertino nel proprio stabilimento americano della Georgia. Anche Toyota era stata coinvolta dal giro di indiscrezioni sulle possibili collaborazioni, mentre Nissan aveva smentito il ventilato dialogo con Apple, che aveva immatricolato in California le prime auto senza volante e senza pedali destinate alla sperimentazione all’inizio del 2018. La flotta era stata portata a 66 esemplari già la stessa estate con 111 conducenti autorizzati. Nel maggio del medesimo anno Apple e Volkswagen avevano confermato la collaborazione per lo sviluppo di una navetta a guida autonoma basata sulla piattaforma del T6 tedesco.
Nelle scorse settimane, nuove indiscrezioni avevano anticipato un possibile slittamento dell’avvio della produzione, passato dal 2026 – un termine già prorogato non solo rispetto a quello del 2020 trapelato originariamente, ma anche a quello rivisto del 2024 – al 2028, peraltro con funzioni meno avanzate rispetto a quelle ipotizzate inizialmente. La nuova frontiera del business non sembra più essere legata tanto alle auto (di sicuro non a quelle elettriche e almeno non nell’immediato) e alla mobilità, nemmeno a quella senza conducente, quanto all’intelligenza artificiale, settore rispetto al quale era finora rimasta “coperta”. Assieme ai dati, che i costruttori di auto posseggono in abbondanza, l’AI è destinata a diventare la miniera di soldi di questo scorcio iniziale del Terzo Millennio.
L’esperienza di Apple, combinata con quella di Dyson, il colosso britannico degli elettrodomestici, il cui esperimento di fabbricare auto era stato chiuso dopo meno di un lustro, dimostra che produrre macchine non è così semplice. O, almeno, che non è così redditizio. Quanto abbia investito Apple nell’operazione non è dato sapere, ma a Titan, il nome in codice del progetto dell’auto elettrica a guida autonoma, erano stati assegnati fino a 5.000 addetti.