Il 23 febbraio è stata presentata, tra “applausi” e “complimenti”, al Consiglio della World Athletics la candidatura di Roma ad ospitare i Campionati del Mondo di Atletica del 2027. Un altro grande evento sportivo da organizzare in Italia dopo il disastro delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, la farsa dei Giochi del Mediterraneo e il buco della Ryder Cup. Ma oggi, giorno della decisione, – con una lettera trasmessa al presidente di World Athletics, Sebastian Coe, e in copia al chairman della Commissione di valutazione, il finlandese Antti Pihlakoski – la Federazione italiana di atletica leggera ha comunicato il ritiro della candidatura di Roma. La decisione, come spiega la Fidal in una nota, “è conseguente alla presa d’atto dell’assenza dei requisiti minimi per partecipare al confronto”.
Nella documentazione presentata la scorsa settimana mancava infatti un tassello fondamentale. La lettera di garanzia trasmessa dal Governo, infatti, non recepiva tutte le indicazioni di World Athletics, in particolare su un aspetto di primaria importanza: la garanzia della copertura dell’intervento economico descritto nel budget della manifestazione. Cioè gli 85 milioni di euro di contributi pubblici necessari per l’organizzazione dell’evento più gli investimenti infrastrutturali. L’Italia aveva tempo, fino a oggi, per trasmettere una versione completa della lettera di garanzia. Ma non sarebbe arrivato nulla: da qui la decisione della Fidal di ritirare la candidatura che il presidente della Federazone, Stefano Mei, aveva descritto pochi giorni fa come “molto più che apprezzata in ambito internazionale”.
Nei giorni scorsi il ministro dello Sport, Andrea Abodi, aveva dato il suo sostegno ma a parole. Il collega Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha scritto una lettera preliminare in cui si dice intenzionato a procedere. Ma niente di formale, il governo non ha firmato la garanzia ufficiale. Il 23 febbraio il ministero per lo Sport, in una nota, faceva presente che Abodi, “in stretto coordinamento con il Mef”, aveva evidenziato – inviando la documentazione per la candidatura – “la necessità di un ulteriore passaggio parlamentare al fine di addivenire alla formalizzazione di tutte le garanzie finanziarie richieste dalla World Athletics, trattandosi di un grande evento per il quale i costi finora stimati ammontano a circa 130 milioni di euro”. Il Ministero pertnato passava la parola a Camera e Senato sottolineando comunque “l’assoluta convinzione del valore della candidatura che porterebbe i mondiali di atletica a Roma, a 50 anni dall’ultima edizione italiana”. Veniva ribadito, però, che “la formalizzazione di tutti gli impegni di spesa richiesti non è stata tecnicamente possibile“. Così, concludeva la nota, “resta l’auspicio che la World Athletics possa tener conto degli impegni comunque assunti dal Governo e del relativo interesse ampiamente manifestato e formalizzato per organizzare in Italia l’evento”.