Cronaca

Manganellate agli studenti a Pisa, trasferita la dirigente del Reparto Mobile di Firenze

La dirigente del Reparto mobile di Firenze, Silvia Conti, è stata affidata ad altro incarico e verrà trasferita. Non ha avuto ruoli operativi nella giornata di scontri a Pisa che ha provocato 13 feriti tra i giovani che partecipavano al corteo pro-Palestina e una violenta polemica politica nei giorni successivi con il Viminale finito al centro della bufera, con un interessamento diretto del Quirinale. Ma intanto lascia il suo posto, che le era stato assegnato nel 2021 dopo il comando della Polizia stradale di Sulmona.

Conti era arrivata a Firenze – la questura che fornisce gli agenti per le manifestazioni a Pisa – nel 2021 ed è la sorella dell’ex generale dei carabinieri Guido, suicidatosi in circostanze mai del tutto chiarite nel 2017. L’avvicendamento, secondo quanto fanno sapere fonti della sicurezza, era già programmato da prima della manifestazione di Pisa in cui si sono verificati gli scontri. Conti aveva solo disposto l’invio delle squadre di agenti richieste dalle questure di Firenze e Pisa in occasione degli eventi pubblici, stabilendo quanti dei 300 agenti del Reparto mobile dovessero essere messi in campo.

Lee squadre vengono poi affidate al funzionario della questura locale che gestisce l’ordine pubblico. Da quel momento in poi, cosa è accaduto? Resta tutto da stabilire. Quale sia stata, insomma, la catena di errori sia sotto il profilo della pianificazione dell’ordine pubblico che del modus operandi sul campo della squadra del Reparto mobile che ha deciso di caricare gli studenti, manganellando chiunque capitasse a tiro, compresi molti minorenni.

Come ricorda il Corriere, al vaglio ci sono immagini e audio delle bodycam indossate dai capisquadra. Potrebbero tornare utili per comprendere chi ha dato l’ordine di caricare gli studenti nel vicolo che conduce a piazza dei Cavalieri e anche per stabilire per quale motivo alcuni poliziotti abbiano inseguito i ragazzi anche dopo che questi erano indietreggiati di diversi metri. In procura verranno ascoltati responsabili dell’ordine pubblico, nonché i giovani feriti e altri testimoni.