Paul Pogba squalificato per 4 anni per doping: è questa la sentenza sul centrocampista della Juventus. È stata accolta la richiesta della Procura antidoping, che ha condotto l’inchiesta sul centrocampista della Juventus risultato positivo al testosterone dopo il match contro l’Udinese dello scorso 20 agosto.
Per Pogba questa squalifica significa carriera finita: il centrocampista francese compirà 31 anni il 15 marzo e già prima dello stop per doping aveva vissuto diverse stagioni travagliate dagli infortuni. Un suo rientro a 35 anni appare davvero improbabile. A questo punto, per evitare di appendere gli scarpini al chiodo, a Pogba resta una sola strada: impugnare la sentenza davanti al Tas di Losanna, cosa che farà. Il Tribunale Arbitrale dello Sport svizzero diventa la sua ultima spiaggia.
La difesa del giocatore francese puntava a dimostrare la non intenzionalità nell’assunzione della sostanza dopante. In tal caso, la squalifica sarebbe scese a un massimo di 2 anni, con diverse possibili attenuanti che ridurrebbero la pena. Pogba però, stando alle ricostruzioni dei quotidiani sportivi, avrebbe assunto un integratore su consiglio di un medico statunitense. Ma al centrocampista sarebbe bastato leggere il foglio illustrativo del medicinale per sapere che conteneva sostanze a rischio doping. Il controllo era avvenuto in occasione della prima giornata di campionato, la trasferita del 20 agosto a Udine: Pogba era risultato positivo ai metaboliti del testosterone. Esito confermato anche dalle controanalisi di inizio ottobre.
La Juventus già dopo la positività aveva sospeso in via cautelare il pagamento del ricco stipendio (fino a 10 milioni di euro netti, bonus compresi) e Pogba da mesi percepisce il minimo previsto in questi casi, 2mila euro al mese. Ora che è stata comminata la squalifica, il club ha la facoltà di rescindere il contratto.