Una candidatura alle Europee? “Lo dirò a fine aprile, mancano ancora due mesi. Ma state tranquilli che lo dirò urbi et orbi“. Il 73enne Roberto Formigoni riappare a un evento pubblico dopo aver scontato la condanna a cinque anni e sei mesi per corruzione per il caso Maugeri-San Raffaele. E conferma di voler tornare a impegnarsi in Forza Italia: “Non c’è soluzione di continuità perché la politica è sempre stata la mia passione, e continua a esserlo”, dice ai cronisti di Repubblica e Corriere a margine di una serata organizzata in Brianza da Jacopo Dozio, consigliere regionale di azzurro in Lombardia.
Dallo scorso anno si rincorrono le voci di una sua corsa alle elezioni comunitarie di giugno, che però al momento incontrerebbe un ostacolo insormontabile: l’ex governatore lombardo è incandidabile e ineleggibile, a causa della legge Severino e dell’interdizione dai pubblici uffici inflittagli come pena accessoria. Per poter entrare in lista servirebbe una riabilitazione (come quella ottenuta Silvio Berlusconi nel 2018), che però non può essere chiesta prima di tre anni dal fine pena, risalente al novembre 2023. Interpellato sul tema, il “Celeste” glissa: “Anche su questo darò la risposta a fine aprile. Stiamo lavorando in tutte le direzioni”, dice.
Nel resoconto del Corriere, a Formigoni viene attribuita anche una frase al veleno su Letizia Moratti, sindaca di Milano durante il suo regno al Pirellone e sua attuale compagna di partito: “Se si candida lei io non ci sarò, i nostri destini sono assolutamente separati”. Intercettata a un evento nel capoluogo lombardo, però, Moratti parla di un equivoco: “Ha fatto una smentita, mi ha chiamata e non credo ci sia altro da commentare. Ha detto che era dispiaciuto e ha smentito”, dice ai cronisti.