A prima vista sono solo immagini video di donne che allattano al seno il loro piccolo. Come tante su Instagram. Corredate anche di consigli sui principi nutritivi del latte materno e sulle modalità per una poppata serena e adeguata ai bisogni del neonato. Tutto normale, quindi. Osservando meglio, però, un paio di dettagli non tornano, sono fuori contesto rispetto alla nostra memoria visiva: il neonato, fasciato come non si usa più da decenni, non si muove, non piange, non fa un verso. E la mamma? Ha lo sguardo fisso alla telecamera e un’espressione ammiccante: è maldestra e per nulla interessata al bebè.
E’ il fenomeno del breast-feeding tutorial usato dalle creator di OnlyFans su Instagram: le modelle si fingono mamme per poter mettere in mostra il seno ed eludere la censura sul social. E, ovviamente, promuovere se stesse sulla piattaforma a contenuto erotico a pagamento. Insomma, non c’è nulla di vero in quell’allattamento: il neonato è una bambola. Non certo Cicciobello, ma un finto bebè realistico con capelli sottili e grinze sul viso. Così, a una prima occhiata, nessuno se ne accorge.
L’allattamento per queste modelle è un escamotage per mostrare la parte superiore del corpo senza veli e, soprattutto, senza far scattare il blocco dell’account. La policy di Instagram è molto severa su questo aspetto: le parti intime devono essere coperte da qualche filtro. Ecco cosa dicono le linee guida: “Non consentiamo immagini di nudo su Instagram, salvo alcune eccezioni (ad esempio, foto di cicatrici dovute a mastectomia e di donne che allattano al seno). Sono inoltre consentite le fotografie di quadri e sculture raffiguranti nudi”. Allora che fanno le creator di OnlyFans? Si fingono mamme e allattano bambolotti. Allegano ai loro post suggerimenti esperti su cosa mangiare per far crescere meglio il pargolo e poi rimandano a un link contenuto nella bio. Che magicamente, cliccandoci sopra, porta al profilo OF.
Nel fiume delle immagini di donne che compaiono su Instagram in allattamento e condividono realmente esperienze e consigli su una fase importantissima della donna e del figlio, qua e là spuntano anche loro, le mamme fake coi figli bambolotti. E dopo le ‘battaglie’ femminili perché su Instagram le immagini di allattamento, consigliato oggi per i suoi benefici, fossero riconosciute e distinte da quelle a contenuto sessuale esplicito e non più censurate, le mamme finte si confondono con le mamme vere.
Fra una foto provocante con tacchi altissimi in spiaggia e una in costume minimale le modelle di OnlyFans si fingono mamme che allattano per mostrare quanto sono dotate ai potenziali follower. Un esempio? L’americana Sarah Gallons (pinkvaginas): intitola uno dei suoi profili “pagina educativa” e posta diversi reel di allattamento, ciascuno corredato di spiegazioni copiate malamente dalla rete. Ma basta un clic e la ritroviamo sulla piattaforma a pagamento.
Può far sorridere pensare a cosa si inventano le modelle di OnlyFans pur di evitare la censura sui social e vendere i loro contenuti digitali (ricordate la parola “sofficini” su TikTok per definire il rapporto orale da femmina a maschio?). Ma utilizzare l’immagine dell’allattamento per vendere i propri contenuti erotici rende quel gesto d’amore e intimità fra madre e figlio strumentale privandolo del suo contenuto.
Ovunque nel mondo l’immagine della madre che stringe al seno il figlio evoca l’amore. Nella nostra cultura è legata alla Madonna con Gesù bambino, raffigurata nell’iconografia antica anche a seno scoperto nell’atto di allattare. Ma è l’immagine della madre che allatta nei luoghi della guerra e della povertà, quelli dove muoiono ogni giorno i bambini, a farci tenerezza. E’ la donna che vediamo in fila per il cibo, con i bambini aggrappati ai vestiti e il neonato attaccato al seno. Non è un gioco alle bambole.