Gli spari a Gaza per la Casa Bianca sono un “incidente grave“. L’esercito di Israele ha aperto il fuoco contro la folla di civili che spinti dalla disperazione della fame si erano accalcati intorno a un camion nella speranza di ricevere aiuti alimentari: almeno 104 persone sono morte. Gli Stati Uniti stanno esaminando le varie versioni “contraddittorie” sulla sparatoria, ha spiegato il presidente Usa, Joe Biden. Che però non ha celato il suo pessimismo: “È probabile che non ci sarà” un cessate il fuoco temporaneo a Gaza entro lunedì, ha ammesso. Poi, a chi gli chiedeva se gli spari a Gaza complicheranno le trattative sugli ostaggi e la tregua nella Striscia, ha risposto con un secco: “Lo so”. Il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca ha aggiunto: “Piangiamo la perdita di innocenti vite umane e riconosciamo la difficile situazione umanitaria a Gaza, dove innocenti palestinesi cercano solo di nutrire le loro famiglie”. La premier Giorgia Meloni ha diffuso una nota: “Ho appreso con profondo sgomento e preoccupazione la drammatica notizia di quanto accaduto oggi a Gaza. È urgente che Israele accerti la dinamica dei fatti e le relative responsabilità. Le nuove e numerose vittime civili impongono di intensificare immediatamente gli sforzi sui negoziati in atto per creare le condizioni per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi”.

Il presidente americano Biden ha avuto in giornata anche un colloquio telefonico con l’emiro del Qatar, Tamim Bin Hamad Al-Thani, proprio nell’ambito delle trattative su ostaggi e cessate il fuoco: “Il tragico ed allarmante incidente” a Gaza “sottolinea l’urgenza di arrivare ad una conclusione dei negoziati al più presto possibile e di ampliare il flusso dell’assistenza umanitaria a Gaza”, hanno concordato Biden e l’emiro Al-Thani. Intanto da Washington ha parlato il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, sottolineando che gli Usa chiedono “risposte” su quanto accaduto. Gli Stati Uniti parlano di una situazione “disperata” a Gaza e chiedono a Israele di “proteggere” la distribuzione di aiuti.

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres “condanna” la strage e ribadisce il suo “appello per un cessate il fuoco umanitario immediato e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi”. Lo ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro. Guterres chiede ancora una volta “misure urgenti affinché gli aiuti umanitari possano arrivare dentro e attraverso Gaza a tutti coloro che ne hanno bisogno”. Il segretario generale è “sconvolto dal tragico bilancio umano del conflitto a Gaza”. Come ha fatto sapere il portavoce dell’Onu Stephane Dujarric, il segretario generale ha poi sottolineato che “i civili disperati di Gaza hanno bisogno di aiuto urgente, compresi quelli del nord assediato dove le Nazioni Unite non sono state in grado di fornire aiuti per più di una settimana”.

Israele nega le responsabilità: “Vittime per la calca”
Hamas ha avvertito che gli spari contro i palestinesi in fila per gli aiuti a Gaza potrebbe portare al fallimento dei colloqui per la tregua e per la liberazione degli ostaggi. “I negoziati condotti dalla leadership del movimento non sono un processo aperto a scapito del sangue del nostro popolo”, si legge nel comunicato, che Reuters riporta sul suo sito, nel quale di afferma che Israele è considerata responsabile di qualsiasi fallimento dei colloqui. Tel Aviv invece nega di essere responsabile della maggior parte delle vittime registrate oggi a Gaza: il portavoce militare Peter Lerner sostiene che si sarebbero verificati due incidenti separati, a centinaia di metri uno dall’altro. “Alle 4 di mattina un convoglio di 30 camion di aiuti ha superato il check-point dell’esercito nel Wadi Gaza ed in seguito è stato circondato da migliaia di persone. La folla è finita fuori controllo e decine di persone sono rimaste ferite o uccise nella calca, altre sono state travolte dai camion”. I soldati hanno aperto il fuoco solo nel secondo episodio, “sentendosi minacciati da decine di civili“. Questo secondo incidente, sempre secondo Lerner, è stato “molto più limitato”. Dopo che il convoglio era transitato, decine di persone si sono radunate attorno alla postazione dell’esercito. ”Essendo zona di guerra, i militari hanno sparato colpi di avvertimento in aria e poi in direzione di chi rifiutava di allontanarsi”. “L’esercito sta continuando ad investigare questi incidenti”, ha concluso l’ufficiale.

Le reazioni italiane
Un richiamo a Tel Aviv è arrivato anche dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “Chiediamo con forza ad Israele di tutelare la popolazione a Gaza e di accertare, con rigore, fatti e responsabilità”. Intervengono i leader dell’opposizione. Per Giuseppe Conte “non c’è più neanche una traccia di umanità in quel che sta accadendo. Solo orrore. Quello di Gaza è un massacro che dovremo spiegare a figli e nipoti quando lo leggeranno nei libri di storia. Anziché puntare il dito contro chi protesta a gran voce contro tutto questo, ci si impegni davvero per un immediato cessate il fuoco, dopo mesi di colpevoli silenzi e indifferenza. Il tempo è scaduto da tanto, da troppo”, scrive il leader M5s sui social. La segretaria del Pd, Elly Schlein, commenta: “Basta! Non c’è fine all’orrore, oggi più di cento vittime tra i civili a Gaza in fila per gli aiuti sotto i colpi dell’esercito israeliano. E non è la prima volta. Questo massacro di civili deve finire. Lo chiediamo da ottobre: serve un cessate il fuoco immediato”.

Le condanne dell’Egitto e dell’Anp
“La vita sta lasciando Gaza a un ritmo terrificante“: ha invece dichiarato il capo dell’ufficio umanitario delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, commentando gli spari da parte dell’esercito israeliano. “Sono indignato per le notizie secondo cui centinaia di persone sono state uccise e ferite oggi durante un’operazione di trasferimento di aiuti umanitari a ovest di Gaza City”, ha scritto Griffiths su X. E anche l’Egitto “condanna fermamente l’attacco disumano di Israele contro civili palestinesi inermi che stavano aspettando l’arrivo di camion di aiuti umanitari a nord della Striscia di Gaza”. come afferma una nota del ministero degli Esteri egiziano definendo l’azione “una palese violazione delle disposizioni del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale, oltre che un disprezzo totale del valore della persona umana”.

La presidenza dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), guidata da Mahmoud Abbas, ha a sua volta condannato “l’atroce massacro compiuto questa mattina dai carri armati e dall’artiglieria dell’occupazione israeliana contro centinaia di civili innocenti che aspettavano l’arrivo dei camion degli aiuti”. “L’uccisione di un gran numero di vittime civili innocenti che hanno rischiato per il proprio sostentamento è considerata parte integrante della guerra genocida commessa dal governo occupante contro il nostro popolo”, prosegue la nota. “Israele e le autorità di occupazione israeliane hanno la piena responsabilità e ne saranno ritenute responsabili davanti ai tribunali internazionali“, aggiunge l’ufficio di Abbas che chiede l’intervento da parte del mondo intero. Anche l’ufficio del presidente Abu Mazen parla di “uno spregevole massacro” di cui “ha la piena responsabilità il governo di occupazione”.

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