Mentre la sconfitta delle destre in Sardegna è ancora fresca, si scalda il clima della campagna elettorale in Abruzzo che andrà alle urne il prossimo 10 marzo. Il presidente uscente Marco Marsilio, esponente del centrodestra, oggi se l’è presa con la neo eletta presidente regionale del fronte progressista Alessandra Todde. L’ex esponente del governo Conte e Draghi è stata evocata proprio da Luciano D’Amico, candidato del centrosinistra unito, che è arrivato ad auspicare la sua presenza per la chiusura della campagna nei prossimi giorni.
Un’ipotesi che ha innervosito Marsilio. “Todde in Abruzzo per aiutare D’Amico? Avrei preferito vederla quando era sottosegretaria alle attività produttive e bisognava risolvere i problemi delle nostre aziende, ma il governo non ci ha dato una mano”, ha detto intervistato da “L’Attimo fuggente” su Giornale Radio. “Non ci sarà un effetto domino, è un fuoco di paglia che spegneremo con una bella innaffiata di pecorino frizzante”. La replica di Todde però, è arrivata poco dopo: “Dovrebbe chiederlo ai sindaci abruzzesi, alle parti sociali, ai lavoratori del territorio che ho incontrato e ricevuto tutte le volte che ho convocato i tavoli di crisi al MiSE”, ha dichiarato. E ha aggiunto: “Il mio impegno per la Regione Abruzzo lo ha riconosciuto più volte lo stesso Marsilio ringraziandomi pubblicamente. Marsilio si è dimenticato delle chiamate, dei comunicati stampa, del lavoro fatto per impedire i licenziamenti, eppure basterebbe fare una ricerca su google per ritrovare tutti gli articoli in cui mi cita. Anziché perdersi in polemiche, Marsilio risponda alle preoccupazioni dei suoi concittadini che si sentono abbandonati e trascurati. Ed eviti di nascondersi dietro la faccia di Giorgia Meloni che in 16 mesi di governo non ha fatto nulla per l’Abruzzo per poi annunciare, a pochi giorni dal voto, l’incredibile arrivo di nuove risorse”.