È stato assolto per non aver commesso il fatto Armando Veneto, avvocato ed ex parlamentare europeo dell’Udeur. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Catanzaro, ribaltando la sentenza di primo grado, emessa nel 2022 dal gup, che aveva condannato l’ex eurodeputato a 6 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa e per corruzione in atti giudiziari aggravata dall’agevolazione alla ‘ndrangheta.

È stato assolto anche Rosario Marcellino mentre sono state rideterminate le pene per gli altri due imputati, Giuseppe Consiglio e Vincenzo Albanese condannati rispettivamente a 4 anni e 8 mesi di carcere e a 1 anno e 8 mesi. Il processo prende le mosse da un’indagine della Dda di Catanzaro: secondo gli investigatori il giudice Giancarlo Giusti (poi deceduto) avrebbe accettato 120mila euro per “sistemare” un processo. Denaro in cambio della libertà, sentenze comprate e giudici pagati per far scarcerare boss e gregari della cosca Bellocco di Rosarno che erano stati arrestati dalla Procura di Reggio Calabria.

All’epoca il magistrato Giusti era giudice relatore ed estensore del Tribunale del Riesame. In questo ruolo, per i pm di Catanzaro, aveva annullato le ordinanze di misura cautelare emesse dal gip su richiesta della Dda reggina nei confronti di Rocco Bellocco, Rocco Gaetano Gallo e Domenico Bellocco. Per ogni scarcerazione, stando all’impianto accusatorio, il giudice avrebbe intascato 40mila euro.

I fatti risalgono all’agosto 2009: per la Dda uno degli intermediari nella dazione di soldi a Giusti sarebbe stato proprio l’avvocato Veneto, già sindaco di Palmi. I pm, infatti, avevano descritto il noto penalista come il trait d’union tra i mafiosi e il magistrato Giusti, poi morto suicida nel 2015, dopo essere stato coinvolto in due inchieste antimafia. Accuse che ora cadono, dopo la sentenza emessa dalla corte d’Appello presieduta dal giudice Carlo Fontanazza. Almeno per quanto riguarda la posizione di Armando Veneto. Saranno le motivazioni a spiegare i motivi dell’assoluzione. “Siamo soddisfatti per aver contribuito ad una decisione che ripristina la verità dei fatti”, commentano gli avvocati Vincenzo Maiello e Beniamino Migliucci, che hanno assistito l’ex europarlamentare europeo.

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