di Michele Canalini
Parafrasando il celebre racconto di Ennio Flaiano, che cosa direbbe oggi un marziano sbarcato sulla Terra? Sbarcato non solo a Roma ma in giro per tutta l’Italia? Vedrebbe dei giovani che si organizzano in manifestazioni del venerdì per cercare di fare qualcosa di veramente concreto ed efficace contro il surriscaldamento del pianeta. Il marziano però si chiederebbe perché questa cosa non venga fatta dagli adulti o dai governi.
Poi vedrebbe altri giovani fermati, maltrattati e pubblicamente condannati perché deturpano opere d’arte con liquido lavabile e nient’affatto indelebile. Il nostro marziano, leggendo su social o altri organi di stampa, troverebbe poi, con sua grande incredulità, parole di vituperio nei confronti di questi “vandali rei di aver danneggiato un patrimonio inestimabile”, mentre l’intento prioritario era di evidenziare ancora una volta di più che “il patrimonio inestimabile del pianeta Terra” è ormai sempre più vicino al punto di non ritorno.
Forse il nostro marziano, nelle sue instancabili peregrinazioni, potrebbe passare anche per Pisa e Firenze sempre alla ricerca di manifestazioni studentesche… e poi il marziano si ritroverebbe a Casavatore. Perché Casavatore? Perché questo “è un Comune in provincia di Napoli in cui il 91,43% della superficie è impermeabilizzata: non più suolo fertile ma cemento e asfalto”, come ha scritto Fabio Balocco su questo blog. Insomma, alla fine il nostro amico marziano si renderebbe pure conto che il consumo di suolo naturale in Italia procede di pari passo con il maltrattamento e il biasimo delle giovani risorse del nostro paese. “Ma queste non dovrebbero essere le classi dirigenti del futuro?”, si chiederebbe l’amico marziano.
Non prima, però, di essersi definitivamente reso conto di aver viaggiato abbastanza e di essere sin troppo stanco di quello che ha visto sinora. Se ne tornerà dunque sul proprio pianeta e nella propria galassia. Beato lui che può farlo.