di Michele Versace
Nel 2018 il M5S vinse perché, oltre agli elettori convinti del loro voto ad un movimento nato da poco che prometteva di realizzare un vero cambiamento, si unì il voto della gente che si era stufata della politica clientelare e affaristica, delle facce di bronzo che pontificavano senza ottenere risultati, delle ingiustizie sociali etc…
Oggi in Sardegna è successa la stessa cosa, e se il M5S vorrà continuare la sua marcia dovrà evitare di ripetere l’errore commesso in Parlamento, avallando i diktat della Lega prima e del Pd poi, che ne snaturarono il percorso, e che fecero credere ai meno convinti di essere stati traditi (anche grazie ai media che spingevano in quella direzione), perciò nessuno ricorda che il nuovo ponte di Genova è stata la prima opera pubblica costruita nei tempi e nei costi previsti, e quei pochi che lo ricordano, seguendo i media, ne attribuiscono il merito al sindaco Bucci, invece che a Toninelli e al suo partito, che vigilarono affinché non si ripetessero le solite ruberie.
Questa volta Alessandra Todde dovrà far valere la sua autorità e portare avanti il programma già concordato, senza se e senza ma, se vorrà tenere viva la fiammella della speranza ed evitare che anche questa volta gli elettori possano sentirsi traditi.