“Achille Lauro e il suo staff hanno copiato il mio progetto: lo hanno utilizzato nel docufilm sulla vita dell’artista e lo stanno usando per costruire il nuovo album”. L’accusa di plagio arriva da una ragazza di 15 anni, residente a Corbetta nel Milanese e studentessa del liceo classico Salvatore Quasimodo di Magenta. Il cantante nega, parla di “fraintendimento” e si dice “dispiaciuto e mortificato”. Ma ormai è tardi. E se non ci sarà un incontro chiarificatore, la vicenda assumerà risvolti giudiziari. Tanto che l’avvocato della studentessa, Roberto Grittini, ha già inviato alla “De Marinis Group Srl”, la società che cura l’immagine e le attività imprenditoriali del cantante, una formale richiesta per “il riconoscimento della proprietà intellettuale del lavoro”.
Tutto comincia il 14 dicembre 2022, quando l’artista incontra trecento studenti del liceo Quasimodo al teatro lirico di Magenta. L’iniziativa fa parte del progetto “Achille Lauro nelle scuole”. Lo scopo è quello di “stimolare i giovani e raccontare i dubbi che le nuove generazioni vivono nel quotidiano”. L’iniziativa è un successo. Persino il sindaco della città, Luca Del Gobbo, loda il cantante e sottoscrive il messaggio che ha voluto mandare ai ragazzi, spronati a inseguire sogni e ambizioni senza farsi “incantare dalla bolla del mondo dell’apparire”. L’artista infiamma la platea e dispensa consigli di vita: “Quando conosci veramente quel mondo, capisci che è nullo. Ognuno di voi può costruire una grande storia, ma prima dovete capire esattamente quello che vi piace, che vi rende felici”. La studentessa 15enne lo prende sul serio e dal giorno dopo comincia a lavorare a un progetto da consegnare ad Achille Lauro.
Particolarmente talentuosa, un mese dopo l’adolescente confeziona la sua proposta da sottoporre all’arista: accostare alle canzoni alcuni estratti dei poemi omerici, l’Iliade e l’Odissea, utilizzando come introduzione del disco il proemio dell’Iliade. A questo punto cerca in tutti i modi e in più occasioni di rimettersi in contatto con lo staff di Achille Lauro per consegnare il lavoro, composto da una relazione e da alcuni disegni. L’occasione si presenta il 30 marzo 2023, quando la ragazza, alla fine di un altro incontro tra Achille Lauro e gli studenti presso il locale “Santeria” di Milano, consegna la cartelletta con il suo elaborato a un collaboratore del cantante, ricevendo rassicurazioni sul fatto che il lavoro verrà recapitato “appena possibile”.
Passano i giorni e nessuno si fa vivo. Così la 15enne scriva una mail alla “De Marinis Group Srl”, inviando formalmente il progetto l’11 maggio 2023. Il giorno dopo arriva la risposta: elaborato ricevuto e impegno a fornire un riscontro in tempi rapidi. In realtà, nessuno la farà sapere nulla. Finché il 14 dicembre 2023, guardando su Prime Video “Ragazzi Madre – L’Iliade” (il docufilm sui dieci anni di carriera di Achille Lauro), la studentessa trasecola: “Nella schermata finale del docufilm viene riportato il proemio dell’Iliade, che è esattamente l’idea che avevo sottoposto all’artista”, spiega. Non solo: “In alcuni post Instagram Lauro scrive che il suo docufilm non è una storia, ma un ‘poema epico’. E che il 2024 per lui, grazie al nuovo tour nei palazzetti, sarà appunto ‘epico’. Anche queste parole riconducono al mio progetto”.
Per la 15enne è la prova che Achille Lauro e il suo staff avrebbero “di fatto copiato” il suo lavoro, “senza chiederle l’autorizzazione” e senza “riconoscerle il diritto d’autore”. Segue chiosa disillusa: “Sono amareggiata. Non tanto perché voglio a tutti i costi un riconoscimento economico, ma perché non è corretto che i miei sforzi non vengano valorizzati, in particolare da chi ha spronato i ragazzi a credere nei propri sogni. Ho lavorato un mese intero al progetto: sarebbe bastato che mi dicessero che era piaciuto ad Achille Lauro; sarebbe stato sufficiente indicare, sui social e nel docu-film, che gli accostamenti ai poemi omerici erano una mia idea”.
Ma Achille Lauro e la “De Marinis Group Srl”, interpellati da Ilfattoquotidiano.it, forniscono una versione del tutto differente: “Il tema dei poemi omerici è da sempre caro all’artista, come testimoniano in primis il suo nome d’arte, il brano “Penelope” del 2018 e l’esibizione al Festival di Sanremo 2021 con Monica Guerritore in un monologo in cui interpreta Penelope di Ulisse. La mail a cui si fa riferimento, ricevuta dallo staff in data 11 maggio 2023, non può essere associabile al documentario uscito a dicembre dello stesso anno per mere questioni di tempo, logistiche, di produzione e distribuzione, così come al tour annunciato ai primi di gennaio. Temi classici come l’Iliade e l’Odissea, presenti nel patrimonio culturale comune, sono fonte di ispirazione continua in ogni forma d’arte”. L’artista si dichiara poi “realmente dispiaciuto” e si dice pronto “a incontrare la ragazza minorenne e i suoi genitori al più presto”.
Sul tavolo intanto rimane la lettera dell’avvocato Grittini: “E’ evidente che la traccia e i contenuti sui quali si fonda il docu-film “Ragazzi Madre – L’Iliade” siano nel solco del progetto della mia assistita. Si chiede pertanto il riconoscimento della proprietà intellettuale dell’elaborato; di corrispondere adeguato indennizzo per lo sfruttamento del lavoro e per il danno morale, nonché la segnalazione, ogniqualvolta venga diffuso il docu-film, che lo stesso è tratto da un’idea della mia assistita”. E se l’artista, pur negando il plagio, mostra ampia disponibilità al confronto per appianare amichevolmente la controversia, i legali della “De Marinis Group Srl” appaiono meno propensi al dialogo. Tanto che hanno già rispedito al mittente le richieste della studentessa. Si tratta di capire se l’incontro tra la 15enne e l’artista rimetterà le cose a posto. In caso contrario, fa sapere l’avvocato Grittini, “valuteremo l’ipotesi di violazione dei diritti d’autore per poi procedere nelle opportune sedi giudiziarie”.