Intervistato dal Corriere, il critico gastronomico dice la sua sullo stato in cui si trova la cucina italiana
Circa 6mila ristoranti provati nel corso della sua vita, e recensioni che qualche volta gli sono costate caro. Edoardo Raspelli, “campione italiano della stroncatura dei ristoranti” si racconta in un’intervista al Corriere parlando anche del fatto che, secondo lui, la cucina italiana sta morendo: “Non c’è più competenza per il prodotto, si sceglie la comodità: nei locali arriva tutto già imbustato. E si punta troppo sulla fantasia. Il risultato? Piatti bellissimi con abbinamenti terrificanti. Recentemente mi hanno proposto un dolce con cioccolato e carpa cruda: fa schifo solo a pensarci. E poi non ne possiamo più di questi qui che ti raccontano la storia d’ogni ingrediente… Lasciateci in pace”. Nemmeno Masterchef può risollevare la situazione? “Non guardo la Tv. Ma da quel che leggo inorridisco per il trattamento di questi sventurati vanitosi” dice lui.
Durante l’intervista ricorda anche i risvolti poco piacevoli del suo lavoro di critico: “Una trentina di querele, e pure minacce di morte. Mi fu recapitata una corona funebre sotto casa: il nipote della cuoca di un ristorante che avevo bastonato era un militante neofascista”. E rivela ancora: “La volta che ho rischiato di più è stata quando ho mal recensito un locale che si rivelò di Francis Turatello, che si spartiva la scena malavitosa di Milano con Vallanzasca“.