A un mese esatto dall’annuncio che sarebbe andato all’Italia il comando tattico della missione europea Aspides nel Mar Rosso, dal ministero della Difesa arriva la notizia che nel pomeriggio di sabato “in attuazione del principio di autodifesa, Nave Duilio ha abbattuto un drone. Il drone, dalle caratteristiche analoghe a quelli già usati in precedenti attentati, si trovava a circa 6 chilometri dalla nave italiana, in volo nella sua direzione”. Attualmente, precisa ancora la Difesa, nell’area per garantire la libertà di navigazione e la sicurezza delle rotte commerciali, Nave Duilio ha avvicendato nave Martinengo nell’attività nazionale, avviata a fine dicembre, in seguito agli attacchi da parte dei miliziani Houthi contro il traffico in navigazione nello stretto di Bab-el Mandeb.
Il primo attacco verso l’Italia – Gli Houthi hanno lanciato il loro primo attacco diretto all’Italia e rischiano di far precipitare la crisi nel Mar Rosso, da mesi ormai sotto attacco da parte dei ribelli yemeniti che, fino ad oggi, avevano effettuato raid solo verso imbarcazioni statunitensi e britanniche. “Gli attacchi terroristici degli Houthi sono una grave violazione del diritto internazionale e un attentato alle sicurezza dei traffici marittimi da cui dipende la nostra economia. Questi attacchi – fa sapere il ministro della Difesa, Guido Crosetto – sono parte di una guerra ibrida, che usa ogni possibilità, non solo militare, per danneggiare alcuni Paesi e agevolarne altri”. Anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto su X: “La Marina militare difende il diritto alla libera navigazione nel Mar Rosso dagli attacchi degli Houthi. La nave Caio Duilio ha abbattuto un drone diretto contro il cacciatorpediniere. Mi sono congratulato con Guido Crosetto e con gli ammiragli Cavo Dragone e Credendino”.
L’Ue e la missione Aspides – L’attacco di oggi appare essere l’ennesimo guanto di sfida lanciato dagli Houthi non solo all’Italia, ma all’Europa intera. Il Duilio, infatti, sarà l’ammiraglia che comanderà la flotta dell’altra missione europea, la Aspides, lanciata da Bruxelles il 19 febbraio scorso e in attesa del passaggio parlamentare che darà ufficialmente il comando all’ammiraglio Costantino. La prima discussione in Senato è stata calendarizzata per il prossimo 5 marzo. È stata l’Unione Europea a chiedere all’Italia di fornire il Force Commander dell’operazione Aspides. Operazione ideata per la garantire la navigazione e la sicurezza delle navi bersagliate dagli attacchi degli Houthi – una fazione è una fazione della guerra civile yemenita – che insieme a Hamas, a Hezbollah e alle milizie sciite in Iraq e Siria, oggi il movimento fa parte del cosiddetto “Asse della resistenza“, un’alleanza anti-israeliana e anti-occidentale di milizie regionali sostenute dalla Repubblica islamica.
La minaccia degli Houthi – La stessa premier Giorgia Meloni, durante l’incontro con il presidente statunitense Joe Biden alla Casa Bianca, aveva definito “inaccettabili” gli attacchi degli Houthi definendo la missione Aspides un’”importante risposta” europea contro gli Houthi. Tre giorni fa, invece, era toccato alla fregata tedesca “Hessen”, anche lei parte della flotta di Aspides, far fronte ad un attacco degli Houthi. Per la prima volta, anche in questo caso, l’imbarcazione aveva respinto due droni “in rapida successione” diretti proprio verso la fregata. L’avvertimento degli Houthi all’Italia era arrivato già nelle passate settimane quando i vertici del gruppo terroristico avevano detto che, assumendo il comando di Aspides, “l’Italia mette a repentaglio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali”.
“Colpiremo le navi che aggrediscono il nostro Paese o che ostacolano la decisione di impedire alle navi israeliane di attraversare il Mar Rosso”, la minaccia dei ribelli che dall’inizio della guerra a Gaza si muovono – a loro dire – in sostegno al popolo palestinese. “Le minacce nei nostri confronti – ribadì allora il ministro Crosetto – sono parte della loro guerra ibrida. Attaccare navi commerciali di nazioni estranee a ciò che accade a Gaza, disseminare false informazioni, lasciar passare liberamente nel Mar Rosso le navi russe e cinesi ma non le altre, minacciare l’Italia per l’assunzione del comando tattico dell’operazione Aspides sono tentativi di minare la coesione nostra e dell’Unione Europea”.