Una sconfitta solo locale perché il candidato Paolo Truzzu non è stato scelto a Roma ma in Sardegna. E soprattutto dovuta al fatto che il sindaco avrebbe lavorato troppo stanziando i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e creando disagi per i cittadini di Cagliari che devono muoversi tra i cantieri. È questa l’analisi del voto – totalmente auto assolutoria – di Fratelli d’Italia dopo la sconfitta in Sardegna di domenica scorsa da parte di Truzzu contro la candidata del M5S Alessandra Todde, sostenuta anche dal Pd.

Nella “nota informativa” invitata martedì dall’Ufficio studi di Fratelli d’Italia ai parlamentari e che Il Fatto ha letto, si legge che quella di domenica scorsa è stata “una sconfitta per il candidato Presidente” ma comunque “non schiacciante perché lo stacco è inferiore al mezzo punto percentuale”, circa 2.000 voti di differenza. È qui però che si attribuisce tutta la sconfitta a Truzzu e non a Giorgia Meloni che lo ha imposto alla Lega sostituendo il governatore uscente Christian Solinas: “Tutto deriva da dinamiche locali, in quanto Paolo Truzzu è stato scelto come candidato Presidente da un tavolo locale”. Una versione falsa visto che per settimane i leader Meloni e Salvini hanno trattato, con litigi e scontri, per avere il proprio candidato e che il sindaco di Cagliari rappresenti uno degli esponenti più in vista della generazione Atreju. La stessa versione dello stesso Truzzu che martedì si è attribuito tutte le responsabilità della sconfitta elettorale.

Inoltre nel “memo” si spiega il motivo della sconfitta del candidato sostenuto dal centrodestra: i troppi cantieri a Cagliari. Ma non per attribuire la colpa al primo cittadino ma per sostenere che, anzi, ha lavorato troppo. “Il sindaco di Cagliari – si legge – potrebbe aver pagato il paradosso del sindaco che lavora, in quanto, soprattutto in questi ultimi mesi, ha messo a terra gli investimenti del PNRR aprendo numerosi cantieri in tutta la città”. Questo, si conclude, “potrebbe averlo penalizzato, perché quando si aprono i cantieri, inevitabilmente, i disagi si ripercuotono su cittadini e commercianti”.

Infine, invece di fare auto critica sulla propria coalizione, Fratelli d’Italia punta il dito contro l’opposizione. “Peraltro Alessandra Todde ha tenuto a debita distanza Conte e la Schlein durante la campagna elettorale proprio per non dare una valenza nazionale alla competizione elettorale”. E ancora: “È una vittoria degli avversari, ma molto diversa dai risultati molto netti che tutto il centrodestra e Fratelli d’Italia hanno ottenuto nelle elezioni regionali dello scorso anno e degli scorsi mesi: si vedano Lazio e Lombardia”. Tutto bene, dunque.

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