Dopo le dimissioni di Roberto Cenati da presidente dell’Anpi di Milano, la Comunità ebraica milanese fa cerchio sull’ormai ex presidente dell’Associazione nazionale partigiani e punta il dito contro quella che definisce una “deriva che allontana l’Anpi dai suoi principi fondanti”.
Cenati, presidente dell’associazione dal 2011, si è dimesso sabato scorso in dissenso con l’Associazione nazionale, annunciando – all’assemblea dei circoli – la sua decisione “irrevocabile“. Alla base del disaccordo l’utilizzo della parola “genocidio” in relazione agli attacchi militari di Israele nella Striscia di Gaza. La comunità ebraica milanese esprime oggi la “più sincera vicinanza e gratitudine per il delicato e fondamentale ruolo” ricoperto da Cenati, in questo momento “di turbamento e profonda riflessione per la comunità dell’Anpi e per tutti noi che condividiamo i valori della Resistenza e dell’impegno civile”, continua la nota.
Questo “grazie anche a una consapevolezza di come l’antisemitismo sappia abilmente travestirsi da antisionismo, come già denunciato a suo tempo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, prima ancora, dal suo predecessore Giorgio Napolitano“, prosegue la nota. Per la Comunità ebraica “la decisione delle sue dimissioni matura in un contesto di crescente preoccupazione per una deriva che allontana l’Anpi dai suoi principi fondanti, e testimonia un coraggio e una integrità che non possono che suscitare in noi ammirazione e rispetto”. “Sarà difficile trovare un successore all’altezza di quei valori di coraggio, solidarietà e impegno civico che hanno contraddistinto la sua presidenza”, conclude la nota della Comunità ebraica milanese che invita Cenati a “sviluppare in futuro nuovi progetti insieme”.
Una scelta, quella di Cenati, che ha colto di sorpresa l’Anpi nazionale con il presidente Gianfranco Pagliarulo che si è detto “stupito”. Sceglie invece di non entrare nel merito della vicenda il sindaco di Milano. “Cenati mi ha chiamato per spiegarmi le cose, anche perché ho un rapporto buono, storico, con lui e mi dispiace perché è sempre stata una guida solida per l’Anpi qui. Vediamo un po’ cosa succede”, ha commentato Giuseppe Sala. “È difficile dare un commento – ha continuato – perché sono anche dinamiche interne e anche l’Anpi ha al suo interno, come tutte le istituzioni, un dibattito che vuol dire anche di visioni diverse. Da un lato mi spiace, da un lato non voglio entrare in dinamiche interne all’Anpi”, ha concluso Sala.