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Dopo il mandato di cattura per Putin, perché la Corte penale non fa lo stesso con Netanyahu?

di Pietro Francesco Maria De Sarlo

Il 17 marzo 2023 la Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso due mandati di arresto nei confronti di Vladimir Putin e di Maria Alekseevna L’vova-Belova. Le accuse sono infamanti e motivate dalla deportazione di ucraini, specialmente bambini, e di un insieme di norme volte a ‘russizzarli’. Atti commessi in pubblico e che per questo rende inutile un processo, se fossimo in una autocrazia. Ma noi occidentali siamo contro la pena di morte, le pene e gli arresti preventivi e pretendiamo che anche i peggiori assassini abbiano la possibilità di difendersi in processi pubblici.

Nel caso in specie poi c’è un invaso e un invasore e quindi non possono esserci dubbi su chi sia il colpevole a prescindere da tutto quello che è accaduto prima della invasione. Da allora in Ucraina si sono compiuti crimini efferati documentati quotidie da tutti i tg nazionali, come le due gemelle sedicenni morte a Kramatorsk bombardata dai russi. L’Occidente per lo sdegno è pronto a mettere gli stivali sul suolo ucraino e difenderlo. Bene! Bravi! Bis!

Il 7 ottobre 2023 un gruppo terroristico ha guidato una barbara invasione del territorio israeliano partendo dal territorio ‘occupato’ da Israele, o per lo meno sotto il suo stretto controllo, uccidendo centinaia di persone e rendendosi responsabile di crimini odiosi come lo stupro e l’uccisione di bambini. In più con l’aggravante di prendere ostaggi con la palese intenzione di utilizzarli come scudi umani. Un poco come si vede nei film americani con i rapinatori che prendono in ostaggio delle persone.

Da allora il sillogismo non detto è pressappoco questo: i terroristi del 7 ottobre fanno parte di Hamas, Hamas quindi è una organizzazione terroristica. Questa organizzazione terroristica è appoggiata da complicità evidenti di tutta la popolazione di Gaza, quindi tutta la popolazione di Gaza appartiene a una organizzazione terroristica e in quanto tale va sommariamente sterminata. La rappresaglia è quindi giustificata. Logico, no?

E però nella cultura occidentale le responsabilità sono individuali. Tant’è che a Norimberga furono processati i gerarchi delle SS che si erano macchiati di crimini di guerra e di genocidio nel confronti degli ebrei. Qualcuno, e con qualche ragione, avrebbe potuto utilizzare lo stesso sillogismo applicato ai palestinesi di Gaza e chiedere lo sterminio di tutti i tedeschi per rappresaglia. Come si possono sterminare sei milioni di ebrei senza che la popolazione sia stata complice o che, perlomeno, non si sia voltata dall’altro lato? E quante volte, proprio nei film americani, si tratta a oltranza per salvare gli ostaggi di una rapina in banca invece di sacrificarli per liberare la banca per non destare l’indignazione della pubblica opinione? E però, proprio perché ci siamo indignati per il metodo della rappresaglia di via Rasella, e però proprio per un presupposto di superiorità morale e di civiltà derivante anche dal nostro comportamento a Norimberga il sillogismo utilizzato a Gaza dovrebbe indignarci, se non altro per rispetto della nostra storia.

E quindi la CPI cosa aspetta ad emettere un mandato di cattura internazionale per Netanyahu e i suoi generali? Quanti bambini morti a Gaza devono esserci per suscitare la stessa reazione per le due gemelle ucraine?

Per difendere l’Ucraina Macron propone l’invio di soldati della Nato e siamo disposti a rischiare una guerra atomica senza porci neanche il problema di cosa offrire a Putin in cambio della integrità territoriale ucraina. Per esempio lo smantellamento di tutte le armi atomiche poste dalla Nato nei paesi della ex Cortina di Ferro. Per Israele, a parte un ipocrita bla bla, continuiamo a inviare armi e nessuno chiede l’arresto della leadership israeliana.

E ora coraggio soloni del politically correct occidentale spiegatemi con il vostro latinorum perché il sangue dei palestinesi non sporca anche la mani di Biden, Macron, Sholtz, Meloni e di tutti i leader dell’Occidente e delle loro ‘innocenti’ popolazioni.

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