L‘8 marzo, Giornata internazionale della donna, è la data del prossimo sciopero generale, proclamato dalla maggior parte delle sigle sindacali italiane (Flc CGIL, Slai Cobas, Adl Cobas, Cobas Usb, Cobas Sub, Osp Faisa Cisal, Usi Cit, Clap, Si Cobas, Cub Trasporti, Uitrasporti, Usi 1912, Flaei Cisl e Uiltec Uil). E anche di uno sciopero transfemminista promosso dal movimento “Non una di meno“, che invita le donne alla mobilitazione generale. Il movimento ha invitato allo sciopero l’8 marzo “contro la violenza patriarcale in tutte le sue forme”, per mettere in atto “un blocco della produzione e della riproduzione nelle case e sui posti di lavoro, nelle scuole e nelle università, nei supermercati e nei luoghi di consumo, nelle strade e nelle piazze, in ogni ambito della società. Perché se ci fermiamo noi si ferma il mondo”. Quindi in numerose città italiane ci saranno cortei, manifestazioni e sit-in.

“È quanto mai importante scendere in piazza – motiva l’adesione il sindacato – per gridare il nostro dissenso ad ogni forma di sopraffazione contro le donne e contro le politiche familiste, razziste e nazionaliste di questo governo, che alimentano sfruttamento e violenza, lo sciopero è anche l’occasione per chiedere seri e urgenti provvedimenti per contrastare l’interminabile scia di sangue dei femminicidi, un fenomeno intollerabile per un Paese che si dichiara civile”. I sindacati di base, nei loro volantini, elencano varie motivazioni: è uno “sciopero contro ogni forma di violenza fisica, psicologia e morale, contro ogni discriminazione salariale e di ruolo sui luoghi di lavoro e nelle istituzioni, ogni guerra e l’aumento delle spese militari e a favore di servizi pubblici di qualità, lavoro stabile, riconoscimento del lavoro di cura, aumenti salariali in rapporto al costo della vita, salute e sicurezza e stato sociale”. In sintesi: “Non donateci mimose”.

L’agitazione durerà 24 ore, dalla mezzanotte alle 21 di venerdì 8 marzo, e coinvolgerà gran parte dei servizi pubblici e privati, compresi scuola, università, ricerca, formazione professionale, i vigili del fuoco, il settore della sanità e anche i lavoratori di Autostrade. Lo sciopero però non includerà in modo totale il settore dei trasporti. Il Garante ha rilevato che ci sono delle irregolarità e l’applicazione della “delibera 22/22 dell’ 8 febbraio 2022, che vieta la concentrazione negli scioperi generali”; quindi resta confermato solo lo sciopero proclamato dal sindacato Slai Cobas per il Sindacato di Classe e non quello dalle altre sigle sindacali. Invece Trenitalia precisa: “Dalla mezzanotte alle 21 di venerdì 8 marzo è proclamato da una sigla generale autonoma uno sciopero generale nazionale del personale del gruppo Fs”, e quindi potrebbero esserci disagi anche per chi viaggia.

Per quanto riguarda la sanità, l’agitazione sarà da inizio a fine turno; saranno come sempre garantiti tutti i servizi minimi essenziali previsti per il settore, come il pronto soccorso, pe quanto riguarda l’assistenza diretta ai degenti, sarà data priorità alle emergenze e alla cura dei malati più gravi e non dimissibili. Per i vigili del fuoco, lo sciopero si svolgerà dalle 9 alle 13 per il personale turnista e l’intera giornata per il personale giornaliero o amministrativo. Infine, per quanto riguarda la scuola, l’agitazione riguarderà tutto il personale del comparto e l’area istruzione e ricerca, docenti universitari e personale della formazione professionale delle scuole non statali.

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