Fratelli d’Italia al secondo ribasso di fila, il centrosinistra (con il M5s dentro) a un solo punto di distacco dal centrodestra. La scossa delle Regionali in Sardegna sembra confermata dal sondaggio settimanale di Swg per il TgLa7, il primo dopo quella giornata elettorale. Secondo l’istituto triestino attualmente la coalizione che sostiene il governo Meloni – Fdi, Lega, Forza Italia e Noi Moderati – totalizza il 43,9 per cento contro il 42,8 di quello che è stato chiamato Campo Largo e peraltro mette insieme Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra-Verdi e +Europa.
Nel dettaglio Fdi nell’ultima settimana scende al 27,3: è la terza volta in un mese che il partito della premier – pur essendo ancora di gran lunga la prima forza politica – rimane sotto al 28 per cento, circostanza che non accadeva dall’ottobre 2022 cioè nelle settimane in cui si stava formando il governo, prima ancora del giuramento. Il primo inseguitore è il Pd, stabile al 20 per cento. Una lieve crescita viene registrata dai 5 Stelle che ora si avvicinano alla soglia del 16 per cento. La Lega è sostanzialmente stabile anche se in leggerissimo trend negativo, mentre cresce l’ala moderata di Forza Italia, capace di guadagnare mezzo punto in una settimana, fino a toccare il 7,6.
Continua il testa a testa – poco sopra al 4 per cento – tra Azione e Verdi-Sinistra, mentre Italia Viva retrocede di qualche decimale e la soglia di sbarramento delle Europee (4 per cento) sembra un po’ più lontana. Tutti gli altri partiti sono sotto al 3 per cento, a partire da +Europa, senza particolari variazioni. L’area che racchiude il non voto e gli indecisi vale il 37 per cento.
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Politica
I sondaggi e l’effetto Todde, il campo progressista a un solo punto dal centrodestra. Fratelli d’Italia al secondo ribasso di fila
Fratelli d’Italia al secondo ribasso di fila, il centrosinistra (con il M5s dentro) a un solo punto di distacco dal centrodestra. La scossa delle Regionali in Sardegna sembra confermata dal sondaggio settimanale di Swg per il TgLa7, il primo dopo quella giornata elettorale. Secondo l’istituto triestino attualmente la coalizione che sostiene il governo Meloni – Fdi, Lega, Forza Italia e Noi Moderati – totalizza il 43,9 per cento contro il 42,8 di quello che è stato chiamato Campo Largo e peraltro mette insieme Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra-Verdi e +Europa.
Nel dettaglio Fdi nell’ultima settimana scende al 27,3: è la terza volta in un mese che il partito della premier – pur essendo ancora di gran lunga la prima forza politica – rimane sotto al 28 per cento, circostanza che non accadeva dall’ottobre 2022 cioè nelle settimane in cui si stava formando il governo, prima ancora del giuramento. Il primo inseguitore è il Pd, stabile al 20 per cento. Una lieve crescita viene registrata dai 5 Stelle che ora si avvicinano alla soglia del 16 per cento. La Lega è sostanzialmente stabile anche se in leggerissimo trend negativo, mentre cresce l’ala moderata di Forza Italia, capace di guadagnare mezzo punto in una settimana, fino a toccare il 7,6.
Continua il testa a testa – poco sopra al 4 per cento – tra Azione e Verdi-Sinistra, mentre Italia Viva retrocede di qualche decimale e la soglia di sbarramento delle Europee (4 per cento) sembra un po’ più lontana. Tutti gli altri partiti sono sotto al 3 per cento, a partire da +Europa, senza particolari variazioni. L’area che racchiude il non voto e gli indecisi vale il 37 per cento.
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Giustizia & Impunità
Albania, la Corte non convalida: liberi i 43 migranti. Opposizioni: ‘Fallimento di Meloni’. Da destra riparte l’attacco ai giudici: ‘Si sostituiscono al governo’
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Almasri, ora la maggioranza vuole eliminare l’obbligatorietà dell’azione penale. M5s e Pd: “Così pm sotto il governo e politici impuniti”
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Vespa scatenato difende il governo: “Ogni Stato fa cose sporchissime”. Opposizioni: “Superato il limite”
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Altri 43 migranti tornano in Italia dai centri in Albania. Presidente Meloni, errare è umano, perseverare è diabolico. Quanti altri viaggi a vuoto dovremo vedere prima che si metta fine a questa pagliacciata costosa per i contribuenti?”. Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd, in un post sui social.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Terzo flop del ‘modello Albania’: la Corte d’Appello di Roma smonta l’ennesima trovata propagandistica del governo Meloni, sospendendo i trattenimenti e disponendo il trasferimento in Italia dei migranti deportati. Per la terza volta, la destra ha provato a forzare la mano e per la terza volta è stata bocciata. Hanno sprecato milioni di euro pubblici, violato diritti fondamentali e messo in piedi un’operazione disumana, solo per alimentare la loro propaganda. Un fallimento su tutta la linea, mentre il Paese affonda tra tagli alla sanità, precarietà e crisi sociale. Ora che farà Meloni? Toglierà la competenza anche alle Corti d’Appello per accentrarla a Palazzo Chigi?”. Così Alessandro Zan, responsabile Diritti nella segreteria nazionale Pd ed europarlamentare.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "La Corte d’Appello di Roma libera di nuovo immigrati irregolari per i quali potevano essere eseguite rapidamente le procedure di rimpatrio e rimette ancora la palla alla Corte di Giustizia Europea sulla questione dei Paesi sicuri. Le ordinanze che non convalidano i trattenimenti nel centro in Albania e che rimettono alla Corte di Giustizia la questione pregiudiziale, insistono sull’individuazione in via generale ed astratta dei “paesi sicuri”, ripercorrendo le motivazioni delle decisioni precedenti, senza giudicare delle posizioni dei singoli migranti. Peccato che la Corte di Cassazione ha ampiamente chiarito, lo scorso dicembre, che questa è una competenza del Governo e non della magistratura. Incredibile che la Corte d’Appello di Roma abbia considerato irrilevante questo principio e insista nel voler riconoscere ai singoli magistrati un potere che è esclusiva prerogativa dello Stato”. Lo dichiara la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Non stupisce la decisione della Corte d’Appello di Roma di bloccare, per l’ennesima volta, una misura, tra l’altro apprezzata anche in Europa, con cui l’Italia vuole fronteggiare l’immigrazione massiccia e garantire la sicurezza nazionale. I magistrati non usino il loro potere per contrastarne un altro, riconosciuto dalla costituzione e legittimato dagli italiani”. Lo dichiara il deputato della Lega Igor Iezzi.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “La Corte d’Appello di Roma libera ancora dei migranti irregolari che potevano essere rapidamente rimpatriati, rimandando di nuovo alla Corte di Giustizia Europea sulla questione dei paesi sicuri. Ma la Corte di Cassazione aveva chiarito che questa è una competenza del Governo. Evidentemente alcuni tribunali italiani considerano irrilevanti i principi fissati dalla Suprema Corte. Di fronte a questo non posso che esprimere profondo stupore". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “E anche oggi si certifica il fallimento di Meloni. I Centri per i migranti in Albania non sono la risposta al fenomeno migratorio, che richiede rispetto per i diritti umani e condivisione delle responsabilità a livello europeo. Nei comizi Meloni potrà continuare a dire che fun-zio-ne-ran-no ma nella realtà sono solo uno spreco immane di risorse. Se quei fondi fossero stati spesi per assumere infermieri e medici, o per aumentare gli stipendi di quelli che già lavorano nella sanità pubblica, allora si’ che sarebbero stati utili agli italiani!”. Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “Quella dei Cpr in Albania è una gigantesca buffonata. Siamo di fronte a centri totalmente inutili nella gestione del fenomeno migratorio, pasticciato sul piano giuridico, lesivi dei più elementari diritti umani e anche costosissimi. Il governo dovrebbe scusarsi pubblicamente, chiudere i centri e destinare gli ottocento milioni di euro che finiranno in questi luoghi inutili e dannosi a sostegno della sanità pubblica”. Così in una nota, Pierfrancesco Majorino, responsabile immigrazione nella segreteria nazionale del Pd.