“Da come la vedo, abbiamo discussioni aperte abbastanza buone con le aziende in questione. E’ un caso di fusione complicato ma è un caso di fusione come altri visti”, se la cava così la vicepresidente della Commissione Ue Margrethe Vestager interpellata sullo stato dell’arte del dossier Ita Airways – Lufthansa. “Siamo qui per assicurarci che ci sia ancora concorrenza nel mercato in cui le aziende si fondono. Spetta alle aziende capire qual è il bilanciamento tra i problemi che dovremmo risolvere e cosa giustifichi l’operazione, spetta alle aziende deciderlo”, aggiunge Vestager. In realtà, i malumori nei confronti di Bruxelles da parte dei due vettori e dei due governi di Italia e Germania sono molti. Alla Commissione viene imputato di applicare regole insolitamente rigide nella valutazione dell’operazione.
Il non detto ma portato logico è che questo viene fatto su pressione francese che da sempre vede di cattivo occhio le nozze italo – tedesche e ha sempre giocato a mettere i bastoni tra le ruote delle due compagnie. Una guerra di posizione che dura da anni e che, lo scorso settembre, aveva portato allo sfogo della presidente del Consiglio Giorgio Meloni che aveva accusato di un’esasperante lentezza la Commissione e di inerzia il commissario all’Economia Paolo Gentiloni. “Ita è un’azienda sana e ci attendiamo dalla Commissione europea una decisione in tempi rapidi”, dice oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, parlando della possibile fusione tra Ita-Lufthansa a margine di una visita al Centro Spaziale del Fucino, in Abruzzo. “Ci aspettiamo che la commissione decida in tempi congrui – ha detto Urso – ed è bene per fare chiarezza. Crediamo ovviamente che possa e debba decidere a favore di questo progetto che rafforzerebbe l’industria aeronautica europea”.
Tra i nodi più difficili da sciogliere ci sono gli slot sull’aeroporto di Milano Linate, dove Ita e Lufthansa hanno insieme il 67% dei posti, e il modo in cui vengono conteggiati i collegamenti gestiti dai partner dell’alleanza StarAlliance, ovvero United Airlines e Air Canada. La Commissione Ue vuole includerli nel conteggio delle rotte da valutare ai fini della concorrenza, cosa che però non è mai stata fatto in passato. L’indagine sull’operazione è partita lo scorso 23 gennaio e dovrebbe concludersi entro il prossimo 6 giugno. La buona notizia è che gli ultimi mesi sono stati finanziariamente positivi per Ita dando la compagnia un po’ di ossigeno per traghettarsi, anche da sola, fino alla stagione estiva, tradizionalmente le più ricca per i vettori. Il piano di fusione tra le due compagnie prevede un ingresso di Lufthansa in Ita (attualmente al 100% del Tesoro italiano) con una quota del 41% tramite la sottoscrizione di un aumento di capitale. La quota dei tedeschi vale 325 milioni con la possibilità di Lufthansa, che da subito avrà il controllo operativo, di salire al 100% entro il 2026.