Le polemiche per l’arbitraggio di Lazio-Milan non si placano nemmeno a tre giorni di distanza. E le pesanti accuse lanciata dal senatore e presidente della Lazio, Claudio Lotito, non c’entrano. Il motivo infatti è una storia postata sui social proprio dall’arbitro del match, Marco Di Bello, sotto accusa per un rigore non dato a favore e tre espulsioni contro i biancocelesti nella sfida vinta 1 a 0 dai rossoneri. Il fischietto di Brindisi infatti ha postato una sua foto accompagnata da “Zitti e buoni“, la canzone con la quale i Maneskin vinsero Sanremo.
La storia è stata poi cancellata, ma nel frattempo la rabbia dei tifosi della Lazio era già montata. I sostenitori biancocelesti sono furenti per due motivi: il titolo del brano, “Zitti e buoni”, potrebbe essere un riferimento alle proteste e alle polemiche per l’arbitraggio di venerdì sera allo stadio Olimpico. Ma c’è anche una seconda ragione: Damiano, il frontman dei Maneskin, è un noto tifoso della Roma e assiste ai match dei giallorossi in Curva Sud.
Di Bello è ormai nel mirino: “Mi dispiace per le aggressioni verbali che ci sono state”, ha dichiarato il designatore Gianluca Rocchi ai microfoni di Dazn durante OpenVar. E anche la moglie dell’arbitro, Carla Faggiano, ha pubblicato sui social una lettera in difesa del marito Di Bello: “Non voglio parlare di arbitraggio, di calcio e calciatori, non posso però parlare di sport perché sport non è più: nello sport non c’è spazio per odio e violenza. Invece sono due giorni, e chissà quanti altri ne seguiranno, che su un uomo si stanno riversando le più indicibili cattiverie e ostilità”, ha scritto su Instagram.