Il record era nell’aria e il record è arrivato. I bitcoin superano i 69mila dollari, superando il precedente massimo risalente all’autunno del 2021. Dall’inizio dell’anno le quotazioni della più celebre criptovaluta sono cresciute di oltre il 60% (la più piccola Ether, segna però + 136%). Nel novembre del 2022 le quotazioni erano scese al di sotto dei 16mila dollari. La capitalizzazione del mercato dei bitcoin supera ormai i 1.100 miliardi di dollari-
Secondo gli operatori a spingere le quotazioni sono di nuovo i due fattori che stanno agendo dallo scorso gennaio. Da un lato la nascita, approvata dalla Sec, di fondi Etf sul bitcoin (soprattutto quelli dei giganti Blackrock e Fidelity). Al di là delle tecnicità ciò semplifica l’accesso del grande pubblico al mercato della valuta digitale il cui acquisto diventa come quello di una normale azione o quota di fondo. Ciò ha provocato un’ondata di acquisti da parte dei piccoli risparmiatori. Gli analisti sottolineano però anche come se è più facile comprare è anche più facile vendere. I due aspetti dovrebbero, nel lungo termine, compensarsi. L’altro elemento di spinta è l’imminente “dimezzamento”, previsto in aprile.
Con cadenza quadriennale la ricompensa per chi “conia” bitcoin (mettendo al lavoro schiere di pc che elaborano complessi algoritmi) viene dimezzata. Ciò fa si che la produzione di criptovalute rallenti e, qualora la richiesta aumenti, ciò produce un incremento delle quotazioni di quelle in circolazione, cosa avvenuta quando la stessa operazione fu effettuata nel 2020. Per come è strutturato il sistema bitcoin l’offerta complessiva non può superare i 21 milioni di pezzi e oggi 19 milioni sono già in circolazione. Il bitcoin, come tutto sommato i mercati azionari, non sembra invece risentire del raffreddamento delle aspettative per l’avvio di una serie di riduzione dei tassi di interesse da parte di Federa Reserve e Bce.