In un torrido pomeriggio estivo dei nostri tempi, un chirurgo e un infermiere cercano di salvare una vita. Immagine creata da Sandra Rizza. UNTITLED (2024) tecnica mista su cartoncino 21×14,8cm.
CHIRURGO Quaranta millimetri, anzi vai con quarantacinque il battito è buono.
INFERMIERE Fatto.
CHIRURGO Antibiotico in flebo! ché già si sta infettando, guarda. Dai campione fai la ninna che ora ti ricuciamo tutto.
IINFERMIERE Antibiotico in flebo.
CHIRURGO Garza.
INFERMIERE Un mese di degenza e sarai più forte di prima, ti riempiamo di morfina che neanche un dolorino…
CHIRURGO Questo filo di sutura non mi piace dammi l’altro. Grazie. Tampona che non vedo niente.
INFERMIERE Ok.
CHIRURGO Devi esercitare una pressione maggiore.
INFERMIERE Ok.
CHIRURGO Eh, niente…L egatura.
INFERMIERE Ok.
CHIRURGO Clip.
INFERMIERE Clip.
ORGULLO Anche se mi avete fatto l’anestesia totale vi sento. Ok cosa?
CHIRURGO Ecco.
INFERMIERE Ok.
CHIRURGO Dai lo vedi che sei una bestia con le palle.
INFERMIERE Mica un bue da bistecca senza palle. (Ridono). Castrato con riduzione di barolo alle erbe. Roba da froci.
ORGULLO Che ridete? Se il bue non ha le palle è perché gliele tagliate voi!
CHIRURGO Tu sei un toro! Garza.
INFERMIERE Un toro raro, hai ottenuto el perdon!
ORGULLO Sono stato perdonato?
CHIRURGO Che andatura…
INFERMIERE Ritmo, resistenza, eleganza.
CHIRURGO In una parola…
INFERMIERE Trapio.
CHIRURGO Accanto a me c’era un vecchio che è scoppiato in lacrime, ci siamo abbracciati.
INFERMIERE Ho ancora i brividi.
CHIRURGO Sublime!
INFERMIERE Anche io mi sono commosso.
ORGULLO Io non mi sono commosso, io ho pianto. Ho pianto tutta la notte. Mi hanno rinchiuso. Non uno spiraglio di luce. Al buio mi hanno messo addosso dei sacchi pieni di terra. O di pietre. Erano pesantissimi. Mi sono chiesto perché dovessi sopportare il peso enorme di quel carico. Non ho saputo darmi una risposta e ho pensato di sognare. Non è un tormento vero, è solo un incubo. Ho cercato di sdraiarmi per trovare sollievo da tutto quel peso, ma mi era impossibile qualsiasi movimento, bastava un solo passo per scontrarmi con un muro. Tra un singhiozzo e l’altro ho cercato di consolarmi da solo, per resistere nella notte nera. C’era dell’acqua in un secchio e tutte le volte che l’ho bevuta mi son cagato addosso, scusate il termine. E così ho smesso di bere quella specie di acqua, un po’ dolce e un po’ salata. Ma avevo molta sete. Allora ho bevuto le mie lacrime per rinfrancarmi un po’. Le ho tirate su con la lingua, e mi son detto: tranquillo, questa è la tua lingua, queste sono le tue lacrime; coraggio.
CHIRURGO Seta oro argento, un sogno.
INFERMIERE Uno splendido traje de luces per un grande matador…
CHIRURGO E non aveva mai concesso l’indulto. Un maestro, tecnica personale ma anche tanto repertorio.
INFERMIERE Grande conoscenza.
CHIRURGO Tampona. Siamo fortunati! C’è gente che in tutta la vita non ha mai assistito a un indulto, noi invece un giorno potremo raccontarlo ai nostri nipoti. Attimi eterni e poi il fazzoletto arancione…
INFERMIERE Sai cosa mi piacerebbe?
CHIRURGO Di’.
INFERMIERE Una volta vorrei assistere un matador nella vestizione.
CHIRURGO Ti piacerebbe essere un mozo de espadas?
INFERMIERE Sì, seguire ogni movimento, ogni respiro, ogni silenzio, ogni sguardo, prima che avvenga tutto.
CHIRURGO Ma tutti, garza, si chiedono come stia un matador prima della cerimonia.
INFERMIERE Ehi, ma butta sangue dal naso improvvisamente.
CHIRURGO Arrivo, è solo una piccola emorragia. Continua tu qui con la sutura. Devo cauterizzare… Ecco, se no… Ce la fai?
INFERMIERE Ok ok, tranquillo.
CHIRURGO Un matador. Tutti vorrebbero sapere anche cosa fa un matador prima, cosa fa un matador dopo, cosa fa un matador, sempre. E’ una star. Garza. Non lui, me, la fronte. Grazie. Fa troppo caldo oggi.
ORGULLO E’ stato un pomeriggio incandescente. Quando mi hanno liberato da quell’oscurità mi sono ritrovato all’aperto con gli occhi inondati di luce, non avevo la forza di pensare a niente. Nondimeno un pensiero si è fatto strada da solo: sei finalmente fuori! E c’è la musica; io amo la musica. Allora faccio per andare, da che parte ho preso non ricordo. Ho iniziato a correre, corro corro corro e, mi ritrovo davanti alla porta da cui sono uscito; rivedo il corridoio buio. E’ proprio lo stesso corridoio. Allora sono in un cerchio. Non devo girare a vuoto devo andare verso il centro del cerchio. Mi metto al centro e aspetto. Il centro è il punto di partenza. Se deve accadere qualcosa è qui che accadrà. Io e gli altri aspettiamo. E sopra di noi il sole. Giunge qualcuno alle mie spalle. Mi volto. La guardo, la riguardo… E’ proprio una giumenta bianca che incede lentamente. Le vado incontro e più mi avvicino più noto qualcosa di insolito; è bendata. Per questo è così incerta in ogni suo passo. Le chiedo, perché sei bendata?
E subito un dolore lancinante mi arriva inaspettato! Il suo cavaliere tutto agghindato mi pianta tra le spalle una lunga lancia che rigira con forza nella mia carne. Per essere più penetrante vi si appoggia sopra con tutto il corpo. Un supplizio. Cerco di difendermi ma non riesco ad arrivare a quell’araldo infernale, è seduto troppo in alto e ogni mio tentativo di colpirlo ferisce solo lei, la bellissima giumenta che però non si lamenta. Non un nitrito di paura, non un nitrito di dolore. Perché non parli cavallina? Dove siamo? Che posto è questo?… niente…Ma non hai la lingua? Ti hanno tagliato la lingua? Lei allora si irrigidisce tutta e annuisce con la testa, per tre volte. Ma io ho detto per dire; è un modo di dire…ai timidi…
Intanto quella dannata lancia continua a tormentarmi con i suoi affondi sempre più profondi… Dai parla, vedi come sono messo? No scusa tu non vedi, sei bendata… La fibra dei miei muscoli è lacerata, non riesco più a tenere su la testa, sono travolto dal dolore insopportabile, mi infurio, do di matto. Sfondo il ventre della giumenta. Le sue viscere cadono a terra e lei le trascina con sé per qualche metro; con tutta quella luce hanno riflessi di madreperla. Il bastardo finalmente mi sfila la lancia. Portano via la giumenta, fuori. Cioè dentro, nel corridoio buio. Ma allora io non sono fuori. Sono ancora dentro. Qui. Tutti gli occhi sono fissi su di me. Spira un vento rovente.
Ho sete. Cerco di orientarmi, dov’è il centro? Ripartiamo dal centro. Coraggio. To-ro! Mi chiamano. Chi mi chiama? Non vedo niente, un gran polverone turbina intorno a me e la polvere mi si appiccica agli occhi. Insistono, sono più di uno perché sento voci diverse. Toro! Toro! Toro! E ogni volta che mi chiamano mi impongono un nuovo castigo a tempo di musica! Questa musica che non sapete suonare! Miserabile di un clarino, smettila! Smettetela tutti quanti! Banda di maledetti!!!
Rimettete i vostri strumenti da quattro soldi nelle loro custodie da quattro soldi e tornatevene da dove siete venuti. Da dove siete venuti? Da dove saltate fuori? E là, da dove venite voi, non avete una persona da abbracciare? Qualcuno che vi aspetta? Un bambino con cui giocare? No… Non avete un geranio da curare? Una minestra da preparare? Una coperta da ripiegare? No? Non avete…non avete…non mi fate parlare troppo che mi duole ovunque; e il sangue… Mi scoppia la testa! Mi sta scoppiando la testa ma voi niente…non avete niente, ma proprio niente da fare!
Disgraziati! E state qui a fare cosa? A parte spaccarmi i timpani, che cazzo state facendo qui?!!! No perché, scusate, io non l’ho capito… Tutto daccapo. Dov’è il centro? Vedo il mio sangue impastato con la polvere, ho la bocca riarsa, farei qualunque cosa per un solo sorso d’acqua. Coraggio. Dov’è il centro?
Eccolo. E al centro di tutto cosa c’è?
Un uomo.
L’uomo è al centro.
Aspettami, vengo da te; un attimo di pazienza e arrivo, non sono in gran forma…ma di fiato ne ho ancora.
La distanza che ci separa e che devo percorrere mi appare infinita ma di fatto non siamo lontani.
Procedo a testa bassa così questi diabolici arpioni conficcati nel dorso allentano un po’ la loro infallibile morsa; metto un passo dietro l’altro, ed è come spostare macigni. Eccomi, ce l’ho fatta.
Mi ritrovo al suo abbagliante cospetto. L’uomo risplende.
Mai, avevo visto una creatura simile. Mi aveva atteso in una posa fantastica di antica eleganza, da favola. Da quale favola sei uscito? Eppure mi guardi con quegli occhi così…così…così…vivi!
Perché sei vivo e veramente mi hai anche sorriso ed è lì che ho pensato che hai capito tutto. Hai capito che io voglio uscire. Ci guardiamo così perché ci capiamo. Forse vuoi uscire anche tu. Usciamo insieme! Ce ne andiamo via da qui, tutti e due.
Mi indichi la porta. Alla tua destra, la tiri su e io ci passo dentro. Mi fai aria librando il tuo braccio nell’aria, grazie. Arriverò in un fresco villaggio bagnato da molti fiumi e potrò bere tutta l’acqua che voglio. Attraverso una due tre quattro cinque porte…Ogni porta una fatica!
E tu non vieni? Dove sei?
Un’altra porta! Un’altra fatica! Dai che ho il fiato corto adesso…
Quante uscite ci sono?
Ma io non sono un eroe! Non cerco la gloria, cerco solo di uscire da qui! Un’altra porta? Dove mi porta questa porta? Ehi sto guardando te! Guardami! Dove mi porta, lo sto chiedendo a te.
Che c’è?… un’altra uscita…
No! vacci tu adesso, passa! Dai vai! Passa tu che guido io! Non ti fidi? Vediamo dove ti porta! Perché resti lì impalato?
Anche se ormai respiro a stento, te lo dico io dove porta.
Sai dove porta?
Da nessuna parte. E’ un inganno. La tua elegante malia. Tu non sei elegante però, sei un guitto!
Una macchietta da quattro soldi come i tuoi compari suonatori da quattro soldi.
I tuoi passettini…
Non hai più lo sguardo di prima. Non ti preoccupare, neppure io. La giumenta.
E non so se ritorneremo mai a poterci guardare l’un l’altro come abbiamo fatto appena ci siamo incontrati.
Tu sei proprio convinto che stare qui in mezzo non ci abbia tolto qualcosa?
A tutti e due dico.
No, non intendo il sangue; come sei limitato, e comunque è il mio sangue non il tuo.
Io parlo di qualcos’altro. E’ una cosa importante. Qualcosa che entrambi abbiamo perduto ma che è indispensabile alla vita.
Bene. Non ti vedo convinto.
CHIRURGO Grazie al tuo coraggio ti sei guadagnato la libertà.
INFERMIERE Ora finché campi te la spassi (ridono).
CHIRURGO Sei un toro da monta! Non devi fare altro che scopare tutto il giorno (ridono) Un semental…
INFERMIERE Possiedi il seme del coraggio!
CHIRURGO La tua sarà una nobile stirpe.
ORGULLO Nelle vostre mani. No grazie. No. Fecondatelo voi il mondo con il vostro seme se ne avete il coraggio…
CHIRURGO Respiro irregolare.
INFERMIERE Troppo irregolare…
CHIRURGO E respira su!
INFERMIERE Ma che ha?
CHIRURGO Frequenza cardiaca?
INFERMIERE Frequenza cardiaca…
CHIRURGO Sì?!
INFERMIERE No.
Sandra De Falco
Regista, docente di recitazione, curatrice, editor.
Società - 5 Marzo 2024
Il seme del coraggio
In un torrido pomeriggio estivo dei nostri tempi, un chirurgo e un infermiere cercano di salvare una vita. Immagine creata da Sandra Rizza. UNTITLED (2024) tecnica mista su cartoncino 21×14,8cm.
CHIRURGO Quaranta millimetri, anzi vai con quarantacinque il battito è buono.
INFERMIERE Fatto.
CHIRURGO Antibiotico in flebo! ché già si sta infettando, guarda. Dai campione fai la ninna che ora ti ricuciamo tutto.
IINFERMIERE Antibiotico in flebo.
CHIRURGO Garza.
INFERMIERE Un mese di degenza e sarai più forte di prima, ti riempiamo di morfina che neanche un dolorino…
CHIRURGO Questo filo di sutura non mi piace dammi l’altro. Grazie. Tampona che non vedo niente.
INFERMIERE Ok.
CHIRURGO Devi esercitare una pressione maggiore.
INFERMIERE Ok.
CHIRURGO Eh, niente…L egatura.
INFERMIERE Ok.
CHIRURGO Clip.
INFERMIERE Clip.
ORGULLO Anche se mi avete fatto l’anestesia totale vi sento. Ok cosa?
CHIRURGO Ecco.
INFERMIERE Ok.
CHIRURGO Dai lo vedi che sei una bestia con le palle.
INFERMIERE Mica un bue da bistecca senza palle. (Ridono). Castrato con riduzione di barolo alle erbe. Roba da froci.
ORGULLO Che ridete? Se il bue non ha le palle è perché gliele tagliate voi!
CHIRURGO Tu sei un toro! Garza.
INFERMIERE Un toro raro, hai ottenuto el perdon!
ORGULLO Sono stato perdonato?
CHIRURGO Che andatura…
INFERMIERE Ritmo, resistenza, eleganza.
CHIRURGO In una parola…
INFERMIERE Trapio.
CHIRURGO Accanto a me c’era un vecchio che è scoppiato in lacrime, ci siamo abbracciati.
INFERMIERE Ho ancora i brividi.
CHIRURGO Sublime!
INFERMIERE Anche io mi sono commosso.
ORGULLO Io non mi sono commosso, io ho pianto. Ho pianto tutta la notte. Mi hanno rinchiuso. Non uno spiraglio di luce. Al buio mi hanno messo addosso dei sacchi pieni di terra. O di pietre. Erano pesantissimi. Mi sono chiesto perché dovessi sopportare il peso enorme di quel carico. Non ho saputo darmi una risposta e ho pensato di sognare. Non è un tormento vero, è solo un incubo. Ho cercato di sdraiarmi per trovare sollievo da tutto quel peso, ma mi era impossibile qualsiasi movimento, bastava un solo passo per scontrarmi con un muro. Tra un singhiozzo e l’altro ho cercato di consolarmi da solo, per resistere nella notte nera. C’era dell’acqua in un secchio e tutte le volte che l’ho bevuta mi son cagato addosso, scusate il termine. E così ho smesso di bere quella specie di acqua, un po’ dolce e un po’ salata. Ma avevo molta sete. Allora ho bevuto le mie lacrime per rinfrancarmi un po’. Le ho tirate su con la lingua, e mi son detto: tranquillo, questa è la tua lingua, queste sono le tue lacrime; coraggio.
CHIRURGO Seta oro argento, un sogno.
INFERMIERE Uno splendido traje de luces per un grande matador…
CHIRURGO E non aveva mai concesso l’indulto. Un maestro, tecnica personale ma anche tanto repertorio.
INFERMIERE Grande conoscenza.
CHIRURGO Tampona. Siamo fortunati! C’è gente che in tutta la vita non ha mai assistito a un indulto, noi invece un giorno potremo raccontarlo ai nostri nipoti. Attimi eterni e poi il fazzoletto arancione…
INFERMIERE Sai cosa mi piacerebbe?
CHIRURGO Di’.
INFERMIERE Una volta vorrei assistere un matador nella vestizione.
CHIRURGO Ti piacerebbe essere un mozo de espadas?
INFERMIERE Sì, seguire ogni movimento, ogni respiro, ogni silenzio, ogni sguardo, prima che avvenga tutto.
CHIRURGO Ma tutti, garza, si chiedono come stia un matador prima della cerimonia.
INFERMIERE Ehi, ma butta sangue dal naso improvvisamente.
CHIRURGO Arrivo, è solo una piccola emorragia. Continua tu qui con la sutura. Devo cauterizzare… Ecco, se no… Ce la fai?
INFERMIERE Ok ok, tranquillo.
CHIRURGO Un matador. Tutti vorrebbero sapere anche cosa fa un matador prima, cosa fa un matador dopo, cosa fa un matador, sempre. E’ una star. Garza. Non lui, me, la fronte. Grazie. Fa troppo caldo oggi.
ORGULLO E’ stato un pomeriggio incandescente. Quando mi hanno liberato da quell’oscurità mi sono ritrovato all’aperto con gli occhi inondati di luce, non avevo la forza di pensare a niente. Nondimeno un pensiero si è fatto strada da solo: sei finalmente fuori! E c’è la musica; io amo la musica. Allora faccio per andare, da che parte ho preso non ricordo. Ho iniziato a correre, corro corro corro e, mi ritrovo davanti alla porta da cui sono uscito; rivedo il corridoio buio. E’ proprio lo stesso corridoio. Allora sono in un cerchio. Non devo girare a vuoto devo andare verso il centro del cerchio. Mi metto al centro e aspetto. Il centro è il punto di partenza. Se deve accadere qualcosa è qui che accadrà. Io e gli altri aspettiamo. E sopra di noi il sole. Giunge qualcuno alle mie spalle. Mi volto. La guardo, la riguardo… E’ proprio una giumenta bianca che incede lentamente. Le vado incontro e più mi avvicino più noto qualcosa di insolito; è bendata. Per questo è così incerta in ogni suo passo. Le chiedo, perché sei bendata?
E subito un dolore lancinante mi arriva inaspettato! Il suo cavaliere tutto agghindato mi pianta tra le spalle una lunga lancia che rigira con forza nella mia carne. Per essere più penetrante vi si appoggia sopra con tutto il corpo. Un supplizio. Cerco di difendermi ma non riesco ad arrivare a quell’araldo infernale, è seduto troppo in alto e ogni mio tentativo di colpirlo ferisce solo lei, la bellissima giumenta che però non si lamenta. Non un nitrito di paura, non un nitrito di dolore. Perché non parli cavallina? Dove siamo? Che posto è questo?… niente…Ma non hai la lingua? Ti hanno tagliato la lingua? Lei allora si irrigidisce tutta e annuisce con la testa, per tre volte. Ma io ho detto per dire; è un modo di dire…ai timidi…
Intanto quella dannata lancia continua a tormentarmi con i suoi affondi sempre più profondi… Dai parla, vedi come sono messo? No scusa tu non vedi, sei bendata… La fibra dei miei muscoli è lacerata, non riesco più a tenere su la testa, sono travolto dal dolore insopportabile, mi infurio, do di matto. Sfondo il ventre della giumenta. Le sue viscere cadono a terra e lei le trascina con sé per qualche metro; con tutta quella luce hanno riflessi di madreperla. Il bastardo finalmente mi sfila la lancia. Portano via la giumenta, fuori. Cioè dentro, nel corridoio buio. Ma allora io non sono fuori. Sono ancora dentro. Qui. Tutti gli occhi sono fissi su di me. Spira un vento rovente.
Ho sete. Cerco di orientarmi, dov’è il centro? Ripartiamo dal centro. Coraggio. To-ro! Mi chiamano. Chi mi chiama? Non vedo niente, un gran polverone turbina intorno a me e la polvere mi si appiccica agli occhi. Insistono, sono più di uno perché sento voci diverse. Toro! Toro! Toro! E ogni volta che mi chiamano mi impongono un nuovo castigo a tempo di musica! Questa musica che non sapete suonare! Miserabile di un clarino, smettila! Smettetela tutti quanti! Banda di maledetti!!!
Rimettete i vostri strumenti da quattro soldi nelle loro custodie da quattro soldi e tornatevene da dove siete venuti. Da dove siete venuti? Da dove saltate fuori? E là, da dove venite voi, non avete una persona da abbracciare? Qualcuno che vi aspetta? Un bambino con cui giocare? No… Non avete un geranio da curare? Una minestra da preparare? Una coperta da ripiegare? No? Non avete…non avete…non mi fate parlare troppo che mi duole ovunque; e il sangue… Mi scoppia la testa! Mi sta scoppiando la testa ma voi niente…non avete niente, ma proprio niente da fare!
Disgraziati! E state qui a fare cosa? A parte spaccarmi i timpani, che cazzo state facendo qui?!!! No perché, scusate, io non l’ho capito… Tutto daccapo. Dov’è il centro? Vedo il mio sangue impastato con la polvere, ho la bocca riarsa, farei qualunque cosa per un solo sorso d’acqua. Coraggio. Dov’è il centro?
Eccolo. E al centro di tutto cosa c’è?
Un uomo.
L’uomo è al centro.
Aspettami, vengo da te; un attimo di pazienza e arrivo, non sono in gran forma…ma di fiato ne ho ancora.
La distanza che ci separa e che devo percorrere mi appare infinita ma di fatto non siamo lontani.
Procedo a testa bassa così questi diabolici arpioni conficcati nel dorso allentano un po’ la loro infallibile morsa; metto un passo dietro l’altro, ed è come spostare macigni. Eccomi, ce l’ho fatta.
Mi ritrovo al suo abbagliante cospetto. L’uomo risplende.
Mai, avevo visto una creatura simile. Mi aveva atteso in una posa fantastica di antica eleganza, da favola. Da quale favola sei uscito? Eppure mi guardi con quegli occhi così…così…così…vivi!
Perché sei vivo e veramente mi hai anche sorriso ed è lì che ho pensato che hai capito tutto. Hai capito che io voglio uscire. Ci guardiamo così perché ci capiamo. Forse vuoi uscire anche tu. Usciamo insieme! Ce ne andiamo via da qui, tutti e due.
Mi indichi la porta. Alla tua destra, la tiri su e io ci passo dentro. Mi fai aria librando il tuo braccio nell’aria, grazie. Arriverò in un fresco villaggio bagnato da molti fiumi e potrò bere tutta l’acqua che voglio. Attraverso una due tre quattro cinque porte…Ogni porta una fatica!
E tu non vieni? Dove sei?
Un’altra porta! Un’altra fatica! Dai che ho il fiato corto adesso…
Quante uscite ci sono?
Ma io non sono un eroe! Non cerco la gloria, cerco solo di uscire da qui! Un’altra porta? Dove mi porta questa porta? Ehi sto guardando te! Guardami! Dove mi porta, lo sto chiedendo a te.
Che c’è?… un’altra uscita…
No! vacci tu adesso, passa! Dai vai! Passa tu che guido io! Non ti fidi? Vediamo dove ti porta! Perché resti lì impalato?
Anche se ormai respiro a stento, te lo dico io dove porta.
Sai dove porta?
Da nessuna parte. E’ un inganno. La tua elegante malia. Tu non sei elegante però, sei un guitto!
Una macchietta da quattro soldi come i tuoi compari suonatori da quattro soldi.
I tuoi passettini…
Non hai più lo sguardo di prima. Non ti preoccupare, neppure io. La giumenta.
E non so se ritorneremo mai a poterci guardare l’un l’altro come abbiamo fatto appena ci siamo incontrati.
Tu sei proprio convinto che stare qui in mezzo non ci abbia tolto qualcosa?
A tutti e due dico.
No, non intendo il sangue; come sei limitato, e comunque è il mio sangue non il tuo.
Io parlo di qualcos’altro. E’ una cosa importante. Qualcosa che entrambi abbiamo perduto ma che è indispensabile alla vita.
Bene. Non ti vedo convinto.
CHIRURGO Grazie al tuo coraggio ti sei guadagnato la libertà.
INFERMIERE Ora finché campi te la spassi (ridono).
CHIRURGO Sei un toro da monta! Non devi fare altro che scopare tutto il giorno (ridono) Un semental…
INFERMIERE Possiedi il seme del coraggio!
CHIRURGO La tua sarà una nobile stirpe.
ORGULLO Nelle vostre mani. No grazie. No. Fecondatelo voi il mondo con il vostro seme se ne avete il coraggio…
CHIRURGO Respiro irregolare.
INFERMIERE Troppo irregolare…
CHIRURGO E respira su!
INFERMIERE Ma che ha?
CHIRURGO Frequenza cardiaca?
INFERMIERE Frequenza cardiaca…
CHIRURGO Sì?!
INFERMIERE No.
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Fdi riunisce la Direzione e lancia il sondaggio agli iscritti: “Volete la piazza anti-magistrati?”. Il dossier complottista del partito su Almasri
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Desidero esprimere la mia totale solidarietà al Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, professionista di comprovata competenza e integrità, recentemente bersaglio di un attacco inaccettabile da parte del Senatore Zaffini. Non dovrebbe essere necessario ricordare che la Fondazione GIMBE svolge un ruolo essenziale nel garantire analisi indipendenti e basate su evidenze scientifiche nel settore della sanità pubblica. Analisi che non solo aiutano l’opinione pubblica a comprendere la realtà dei fatti, ma forniscono strumenti indispensabili proprio a noi parlamentari per svolgere il nostro lavoro con cognizione di causa". Lo scrive in una nota la senatrice del Pd Susanna Camusso.
Ma ormai chiunque osi dissentire con l’operato del Governo Meloni – scienziati, magistrati, professori, giornalisti – viene puntualmente delegittimato. Peccato che sia lo stesso Presidente Zaffini ad ammettere che su sei decreti attuativi promessi per smaltire le liste d’attesa, sia stato approvato solo quello sul funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio. La colpa? Dipende dal giorno: molto spesso è dei governi precedenti – nonostante la destra governi da tre anni – altre volte, come in questo caso, delle Regioni - nonostante la stessa destra stia spingendo per l’Autonomia. Mentre milioni di italiani non possono curarsi e il SSN è al collasso, il governo continua a giocare a scaricabarile, additando nemici immaginari e scaricando le colpe su chiunque tranne che su sé stesso”.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Dopo il record di 150.000 iscritti, Forza Italia rafforza il suo radicamento sul territorio con l’avvio della stagione dei Congressi Comunali e Circoscrizionali. Si parte da 9 regioni per eleggere i nuovi segretari comunali e circoscrizionali, in un percorso di partecipazione e crescita che coinvolgerà tutta Italia". Lo scrive Forza Italia sui suoi profili social.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Rispondo a chi ogni tanto ci accusa di non avere una visione. Certo che ce l'abbiamo, anche bella forte. Magari a qualcuno non piace, non sarà quello che si aspettavano dal Pd di prima, ma oggi il Pd è autodeterminato in questa direzione". In mezzo al dibattito su 'meglio presentarsi uniti o divisi per colpire uniti', innescato dalla proposta di Dario Franceschini, Elly Schlein continua a insistere sui temi piuttosto che sui tatticismi. E rilancia la visione del 'suo' Pd a fronte di perplessità, più o meno esplicite, avanzate nei suoi confronti nell'ultimo periodo.
"La giustizia sociale, la giustizia climatica, il lavoro dignitoso, l'innovazione, i diritti delle persone", elenca la segretaria dal palco della prima iniziativa col Terzo Settore (previste altre 4 a febbraio) a Monterotondo. Come aveva fatto la settimana scorsa davanti all'ospedale di Vicenza per parlare di sanità o con gli operai a Marghera o quelli della crisi Beko su lavoro e politiche industriali.
Alla questione aperta da Franceschini, Schlein ha però dato una risposta l'altra sera a Piazza Pulita dopo giorni di silenzi, conditi da freddezza dell'inner circle della segretaria. Andare divisi per colpire uniti? "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria", la risposta di Schlein. Insomma, nonostante al momento non vi siano passi avanti nella costruzione dell'alleanza, lo schema della segretaria non cambia. Resta 'testardamente unitario'. "Ce lo chiede la gente", la tesi di Schlein. Il sondaggio mandato in onda durante la trasmissione pare darle ragione con quasi l'80% degli elettori di centrosinistra a invocare un accordo tra le opposizioni.
Un accordo che però non c'è e la proposta di Franceschini ha avuto anche l'effetto di evidenziare ulteriormente le resistenze rispetto a un'alleanza organica. Basta leggere l'elenco di quelli che hanno promosso o quanto meno si sono detti interessati alla possibilità di 'marciare divisi, per poi colpire uniti' dopo il voto: da Carlo Calenda a Giuseppe Conte. Chi invece non è sembra interessato, è Romano Prodi che in una lunga intervista avverte: "Senza un programma condiviso non è politica, ma solo cinismo. Si possono anche vincere le elezioni, ma si uccide il Paese”.
"Ma come si può fare questo discorso due anni e mezzo prima delle elezioni?", si chiede Prodi. "Potrebbe essere l'ultima spiaggia alla vigilia del voto. Ma se partiamo dall'idea che non ci si può mettere d'accordo su un programma, mi pare difficile vincere le elezioni". L'Ulivo non è più riproponibile, aggiunge, "quel che si può fare è cercare quattro grandi problemi sui quali trovare una visione comune: sanità, casa, scuola, lavoro".
Non basta solo criticare: "Politica è dire quel che serve all'Italia per la distribuzione del reddito, la sanità, la casa. Non dire solo che mancano le risorse, ma dire come vanno riformati gli ospedali, i medici di base, le case di comunità". Chi può riuscire a federare il campo delle opposizioni in ordine sparso? Per Prodi la risposta è aperta: "Il problema è vedere chi è in grado di federare. Quel ruolo si conquista, non è dato. La competizione è aperta per tutti, Schlein e altri".
Tel Aviv, 1 feb. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu sta valutando la possibilità di nominare il ministro degli Affari strategici Ron Dermer a capo del team negoziale di Israele per i colloqui sugli ostaggi con Hamas, secondo le notizie di Channel 12. Subentrerebbe al ruolo del capo del Mossad David Barnea. Secondo quanto riferito, Barnea resterebbe nella squadra insieme al capo dello Shin Bet Ronen Bar e all'uomo chiave per la presa degli ostaggi delle Idf Nitzan Alon, con Dermer a supervisionare i colloqui.
I funzionari israeliani hanno dichiarato che Netanyahu riconosce che i negoziatori vogliono fare tutto il possibile per garantire che la seconda fase dell'accordo sulla restituzione degli ostaggi con Hamas abbia luogo, e il premier vuole mantenere aperte le sue opzioni. Secondo Channel 12, i funzionari del team di Netanyahu affermano che, poiché i colloqui principali si stanno svolgendo con l'amministrazione Trump, dovrebbero essere guidati da qualcuno con una formazione più diplomatica, che non nella sicurezza.
Sembra che l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, abbia detto a Netanyahu che preferirebbe lavorare con Dermer e che ha delle riserve sulla collaborazione con l'attuale team negoziale. Witkoff e Netanyahu hanno parlato oggi, ha riferito Channel 12, aggiungendo che il primo ministro israeliano terrà un incontro stasera per decidere se inviare una delegazione di medio livello in Qatar questa settimana. In risposta, l'ufficio di Netanyahu ha affermato che "i resoconti non sono veri" e che "le decisioni sui negoziati saranno prese solo dopo il ritorno del primo ministro dagli Stati Uniti".
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro di dipendenti e dirigenti Rai a viale Mazzini. Lo storico palazzo, simbolo del Servizio Pubblico, che dagli anni 60 rappresenta la Rai, chiuderà per essere interessato da importanti ed ampi lavori di ristrutturazione". Lo dichiarano i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione Vigilanza Rai.
"Interventi che consentiranno alla Rai di usufruire di una sede moderna, digitale e all’avanguardia, capace così di confrontarsi con un mercato televisivo sempre più competitivo. È un merito di questa dirigenza che oltre a garantire un sempre più ampio pluralismo, così come si pretende dal Servizio pubblico, un’offerta e una qualità nella programmazione, adesso garantirà alla Rai anche strutture di prim’ordine. Infatti, la sede di viale Mazzini si affiancherà al nuovo centro di produzione a Milano che sarà uno dei più avanzati in Europa. Al contempo va rivolto un vivo ringraziamento ai dipendenti Rai, che stanno affrontando con grande impegno e dedizione questo significativo momento di passaggio, che servirà a costruire il Servizio pubblico del futuro”.
Ramallah, 1 feb. (Adnkronos) - Le forze israeliane hanno arrestato due giornalisti palestinesi e sequestrato la loro attrezzatura nella città di Beit Ummar, a nord di Hebron, in Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il giornalista Ihab al-Alami, che ha riferito, dopo essere stato rilasciato, che "lui e il suo collega, Nidal al-Natsheh, sono stati arrestati dai soldati israeliani mentre documentavano i danni su terreni di proprietà palestinese vicino all'insediamento israeliano illegale di Karmei Tzur". I soldati hanno sequestrato tre telecamere prima di costringerli ad abbandonare la zona, ha aggiunto il reporter.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Oggi a Roma si è svolta la Direzione Nazionale di Fratelli d'Italia, un momento di confronto interno al partito in vista del giro di boa della metà legislatura. Non si è trattato, evidentemente, di una seduta del Consiglio dei Ministri, un dettaglio che i deputati di Italia Viva, cui resta solo la polemica, potrebbero facilmente cogliere solo sfogliando un qualsiasi manuale di diritto costituzionale". Così Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d'Italia, risponde alle polemiche sollevate da Italia Viva sull'assenza del Presidente del Consiglio all'assemblea di FdI e sulla presenza del capo della segreteria politica, Arianna Meloni.