L’oro ha raggiunto nella seduta odierna il suo massimo storico a 2.141,79 dollari l’oncia (28,3 grammi). Il record precedente risaliva allo scorso dicembre. Il metallo prezioso, un tempo bene rifugio per antonomasia, oggi un po’ appannato, ha guadagnato a 100 dollari nelle ultime cinque sessioni di scambio. Le quotazioni sono spinte dalle tensioni geopolitiche che rendono tolgono appeal ai mercati azionari, più rischiosi. Il valore dell’oro è spinto anche dagli acquisti dalla Cina durante Capodanno lunare, poiché i consumatori cinesi hanno cercato una copertura contro le turbolenze del mercato azionario e del settore immobiliare del paese.

Nei primi mesi di quest’anno, il ruolo dell’oro come bene rifugio è stato sottolineato da elevati rischi geopolitici, con gli attacchi alle navi nel Mar Rosso che mostrano l’escalation delle tensioni in Medio Oriente. Le difficoltà economiche della Cina e le elezioni presidenziali americane di fine anno rendono il mix potenzialmente volatile. “Le speculazioni su una svolta dei tassi della Fed e le continue tensioni geopolitiche spingono l’oro ”, ha affermato a Bloomberg Ewa Manthey , esperta di materie prime presso Ing . “Ci aspettiamo che i prezzi dell’oro aumentino quest’anno poiché la domanda di beni rifugio continua a fornire supporto in un contesto di incertezza geopolitica con le guerre in corso e le imminenti elezioni statunitensi”. Il record dell’oro fisico avviene nella stessa giornata di quello del bitcoin, spesso ribattezzato, più a torto che a ragione, oro digitale.

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