Per la prima volta alla guida di Radio Popolare c’è una donna. Lorenza Ghidini è la nuova direttrice editoriale della storica emittente milanese. Prende il posto di Alessandro Gilioli, il cui mandato è scaduto a dicembre, e si prepara a festeggiare un traguardo importante: nel 2025 sarà celebrato il cinquantesimo anniversario dalla nascita della radio. Sono al femminile i vertici di Radio Popolare: accanto a Lorenza Ghidini, infatti, c’è Catia Giarlanzani, che da dieci anni è l’amministratrice delegata di ERREPI S.p.A.
Nata nel 1972 a Milano da una famiglia originaria di Parma, Ghidini ha studiato lettere all’Università Statale e ha frequentato la scuola di giornalismo IFG. Ha iniziato a lavorare a Radio Popolare nel 1998, quando era direttore Piero Scaramucci, uno dei fondatori della radio. Nel suo lavoro giornalistico ha sempre tenuto viva la sua passione per la Storia, in particolare per la Resistenza.
In 25 anni si è occupata di politica e attualità, è la voce di punta dell’informazione del mattino con la trasmissione “Prisma”, ascoltata ogni giorno da migliaia di ascoltatori in Italia e all’estero. La nomina arriva dopo aver ricoperto diversi ruoli all’interno della radio, fino a diventare caporedattrice dieci anni fa. Attenta ai movimenti femministi che negli ultimi vent’anni hanno portato avanti le battaglie contro le discriminazioni e la violenza di genere, per i prossimi tre anni del suo mandato, Lorenza Ghidini immagina “una radio protagonista nell’opposizione dal basso alle Destre di governo, più che mai in contatto e in dialogo con il suo territorio, viva e creativa nel suo sguardo al futuro”.
Intervistata da Repubblica, Ghidini ha ritenuto strano che in 50 anni “alla direzione della radio non sia arrivata un’altra donna” prima di lei: “Forse siamo anche noi un po’ in ritardo sui cambiamenti del mondo che ci circonda?”. Parlando di Radio Popolare, l’ha definita “un gruppo consolidato negli anni”, una scuola da cui sono passati grandi nomi del giornalismo e soprattutto una “grande comunità con 170mila ascoltatori medi al giorno e 15mila abbonati”. Nonostante la storia lunga mezzo secolo, l’obiettivo è “guardare al futuro e stare nel presente, senza essere prigionieri di un passato per quanto glorioso”. Gli intenti rimangono quelli di sempre, ma la nuova direttrice ambisce ad una radio “fruibile al pubblico di oggi“, quindi che riesca ad aggiungere anche i giovani al target, “cercando quindi di porci in un modo contemporaneo, fresco, intelligente, cercando di uscire un po’ dalla nostra solita bolla”. Ghidini riconosce che all’interno della redazione ci sia una minor presenza di donne e ammette che “si sente anche quando ci si sintonizza” e che tra gli obiettivi del suo mandato ci sia anche quello di aggiungere una componente femminile.
Il direttore uscente, Alessandro Gilioli, in un post di Facebook ha speso parole di stima e di affetto per la collega, definendo un errore “ridurre la nomina di Lorenza Ghidini alla direzione di Radio Popolare alla sola questione di genere, al finalmente una donna”. Perché per quanto il passaggio di genere sia importante, la nuova direttrice “non è soltanto “una donna”: è soprattutto una bravissima giornalista, intelligente, colta, con un cervello vivacissimo, con tanta voglia di fare, nonché profonda conoscitrice di un collettivo composito e non facile”. E ancora “è una persona solidamente e laicamente di sinistra, senza etichette di partito, che affonda le sue radici ideali nella migliore storia della sinistra milanese e italiana, da quella più lontana a quella più recente”. Gilioli conclude il suo post con un affettuoso in bocca al lupo e si dice “orgoglioso di averla voluta, tre anni fa, nel trio di caporedattori. Sono molto contento di vederla ora alla direzione”.