Record di candidati e anche un autopubblicato al Premio Strega 2024. Si tratta di L’ultima spiaggia di Carmen Laterza, presentato da Laura Massara. Un romanzo storico, ispirato a una storia vera con personaggi di fantasia collocati all’interno di un contesto storico reale. L’autrice, nota sui social con il nome di Libroza, ha fatto divulgazione sui temi della scrittura creativa e del self publishing. Nel 2014 ha autopubblicato il suo primo romanzo L’amore che conta.
È opportuno precisare che, per partecipare al più importante premio letterario italiano, è necessario essere presentato da uno degli “Amici della domenica”, come spiega bene il regolamento dello Strega. Lo stesso regolamento non specifica che il libro deve essere edito da una casa editrice, eppure nel comunicato divulgato dall’ufficio stampa del Premio Strega è stato precisato che “Il Comitato si riserva inoltre di valutare l’ammissibilità del libro proposto da Laura Massacra, L’ultima spiaggia” di Carmen Laterza, autopubblicato tramite Amazon Kindle Direct Publishing”. Sicuramente chi ha scritto il regolamento non ha ritenuto necessario precisarlo perché nel 1947, quando è nato il Premio, non esistevano i self publisher e l’unico modo per pubblicare un romanzo era affidarsi a un editore.
Cosa accadrebbe se un libro di un autore indie riuscisse a partecipare al Premio e magari a qualificarsi anche nella dozzina che compete per aggiudicarsi il Premio? Lo Strega è sempre stato un prezioso orticello riservato alle case editrici, ben consapevoli di quanto vale entrare nella dozzina e, soprattutto, nella cinquina dei finalisti. Perché, inutile negarlo, il Premio Strega è anche una grande operazione di marketing che coinvolge case editrici e librerie e si trasforma in un volano per le vendite.
Consentire l’accesso ai self publisher sarebbe una rivoluzione del mondo editoriale. In primo luogo il grande pubblico inizierebbe a guardare gli autori indie con curiosità e rispetto, nonché potrebbero scoprire che molti hanno scelto l’autopubblicazione e scrivono opere che non hanno nulla da invidiare a quelle pubblicate dagli editori. Inoltre, anche le librerie dovrebbero prendere in considerazione queste opere. E magari i librai si renderebbero conto che, anziché tuonare contro Amazon e i siti di vendita online, sarebbe più interessante esporre anche questi libri negli scaffali, offrendo più opportunità di scelta ai loro clienti. Lo hanno già fatto in molti, ad esempio Marianna Marenghi a Milano nella sua libreria Covo della ladra con ottimi risultati.
Probabilmente dovremo attendere venerdì 5 aprile per sapere se L’ultima spiaggia è stato approvato dal Comitato e magari è entrato nella dozzina che si darà battaglia per far parte dei cinque libri finalisti. La cinquina verrà comunicata il 5 giugno, mentre l’elezione del vincitore si svolgerà il 4 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. In ogni caso, anche se non sarà tra i possibili vincitori, L’ultima spiaggia ha fatto compiere un passo avanti agli autori indie e penso che sia solo l’inizio, perché ormai i romanzi autopubblicati sono una realtà molto apprezzata dai lettori.