“Ho sentito Ilaria due giorni fa, sta bene ed è un po’ delusa dalle dichiarazioni del ministro ungherese. Quest’ultimo ha fatto dichiarazioni forti sul fatto che sia sicuro che lei abbia commesso dei reati e che ritiene opportuno che sia punita in modo esemplare. Questa è un’ingerenza clamorosa del potere esecutivo su quello giudiziario. Dal 29 di gennaio qualcosa è migliorato ma ci sono ancora difficoltà”. Lo Ha dichiarato Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, a margine di un incontro all’Università Roma 3. “Il timore è che il processo possa essere iniquo” ha aggiunto il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury: “Le condizioni detentive sembrerebbero migliorate ma quello che continuiamo a sostenere è che ci sono forme di cooperazione giudiziaria che possano favorire il conferimento di arresti domiciliari in Ungheria e poi in Italia e queste opportunità vanno sfruttate”.