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“Kate Middleton non sarà presente alla parata dell’8 giugno”: caos a Londra dopo l’annuncio di Palazzo. Si infittisce il mistero sulle sue condizioni di salute

Non c’è davvero bisogno di essere complottisti per capire che a Buckingham Palace e a Kensington Palace la situazione non è affatto sotto controllo

di Antonella Zangaro

La misteriosa e prolungata assenza di Kate Middleton sta diventando una patata bollente per la monarchia che adesso inizia a contagiare anche il governo ed i suoi programmi. Martedì, in una giornata di confusione e mancata (o forse solo sbagliata) comunicazione, il Ministero della Difesa aveva pubblicato il programma del Trooping the Colour, la parata miliare che, come da tradizione, prevede la presenza della principessa del Galles l’8 giugno a Londra per il passaggio in rassegna delle truppe. I biglietti erano già messi in vendita a 15 sterline (circa 17 euro) per i posti e sedere, 5 per quelli in piedi e la foto di Kate con sorriso, capello e abito verde capeggiava sul sito del MoD (Ministry of Defense) generando sollievo tra coloro che ancora non si capacitano per il vuoto lasciato dalla principessa da più due mesi. Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi e durante la giornata contraddizioni, smentite e flebili conferme arrivate in maniera indiretta, che neanche il palazzo reale è riuscito a controllare, hanno generato il caos.

Kate ci sarà, no forse no, sarà la sua prima apparizione pubblica posticipando il suo rientro ben più avanti di fine marzo, no non sarà presente. La smentita definitiva alla partecipazione della principessa del Galles alla parata dell’8 giugno è arrivata alle 8 di sera con una retromarcia del ministero della Difesa che si è dovuto arrendere davanti alla mancata ufficializzazione da parte di Kensington Palace. Il nome di Kate è stato cancellato dal sito insieme al suo volto sorridente. Non c’è davvero bisogno di essere complottisti per capire che a Buckingham Palace e a Kensington Palace la situazione non è affatto sotto controllo. O meglio, da una parte si cerca di dare il senso della normalità pubblicando le foto di re Carlo III in udienza con il cancelliere dello scacchiere Jeremy Hunt in vista della presentazione del bilancio, dall’altra è sempre più difficile reggere il muro del silenzio e la teoria del rispetto della privacy, perché l’unico effetto è quello di generare imbarazzo.

E non si può certo dire che questa del Ministero della Difesa sia stata una corsa in avanti; il Trooping the Colour è una parata che richiede un imponente sforzo organizzativo e di sicurezza; sono coinvolti più di 1400 soldati, l’artiglieria reale a cavallo, i reggimenti scelgono i loro colori per sfilare davanti a una banda di 400 elementi e decine di migliaia di persone che arrivano a Londra da tutto il Regno Unito. Il compito della principessa del Galles sarebbe stato quello di supervisionare i reggimenti e i 250 soldati a piedi allineati lungo the Mall, il grande viale che collega Buckingham Palace a Trafalgar Square.

Non è un evento che arriva all’ultimo minuto considerando che il 15 giugno la parata sarebbe dedicata al compleanno del re, a sua volta invitato a supervisionare i reggimenti e salutare le folle una settimana dopo la principessa del Galles. Oggi però, date le condizioni, anche la presenza del re sarebbe tutta da confermare, plausibilmente all’ultimo minuto, in base alle sue condizioni di salute, così anche il suo nome è stato cancellato. Il drammatico effetto di queste progressive e continue defezioni sta diventando una progressiva condanna della corona alla marginalizzazione e alla sua scomparsa. “Esisti solo se ti si vede” diceva la saggia Elisabetta II e Carlo III ci prova, cercando di portare avanti tutti gli impegni che possano essere svolti a domicilio evitando le folle, come da prescrizione medica, mentre si sottopone alle cure per il cancro. Ma basterà?

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