Scossa nella finanza egiziana dopo che la banca centrale ha, da un lato, deciso di aumentare i tassi di interesse del 6% portandoli al 27,2%. Dall’altro ha annunciato che lascerà che sia il mercato a determinare il tasso di cambio della valuta nazionale. In seguito alla notizia la sterlina egiziana ha visto il suo rapporto con il dollaro crollare di oltre il 26%. Schizza verso l’alto viceversa il valore delle obbligazioni egiziane in valuta estera (che quindi devono essere rimborsate con dollari), i bond a più lunga scadenza che hanno registrato i maggiori guadagni. La Banca Centrale egiziana ha fatto sapere di avere ordinato alle banche di rinunciare ad ogni limite sull’utilizzo delle carte di credito in valuta estera.
La mossa della Banca centrale egiziana recepisce le indicazioni del Fondo monetario internazionale che ha chiesto a Il Cairo di inasprire la politica monetaria per contrastare un’inflazione di quasi il 30% e ad adottare un tasso di cambio ufficiale più flessibile. A poche ore dall’annuncio l’Egitto ha firmato un accordo con il Fmi per l’estensione del prestito in essere di 3 miliardi di dollari fino ad 8 miliardi. Lo ha annunciato il primo ministro Mostafa Madbouly che ha aggiunto che un altro prestito di 1,2 miliardi è allo studio per il miglioramento ambientale.
. Lo scorso 23 febbraio il fondo sovrano degli Emirati Aaq investirà 35 miliardi di dollari entro due mesi nello sviluppo di una nuova città sulla costa settentrionale dell’Egitto e in altri progetti ha allentato la pressione sulla sterlina egiziana sul mercato nero. Il governo egiziano afferma che 10 miliardi di dollari sono già stati trasferiti. Per il 2024 il Fondo monetario internazionale si attende una crescita del Pil egiziano del 3,6%, in rallentamento dal 4,2% del 2023.