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Madonna di Trevignano, il vescovo Salvi blocca i raduni: “Non c’è nulla di soprannaturale”

La decisione, espressa nel "decreto Trevignano", ha stabilito che non ci sono basi per considerare gli eventi narrati dalla sedicente veggente Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, come dotati di qualsiasi caratteristica soprannaturale

di F. Q.

Dopo anni di attenzione e di dibattiti intorno alle cosiddette apparizioni della Madonna a Trevignano Romano, il Vescovo di Civita Castellana Marco Salvi si è finalmente espresso e ha detto stop ai raduni. La decisione, espressa nel “decreto Trevignano”, ha stabilito che non ci sono basi per considerare gli eventi narrati dalla sedicente veggente Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, come dotati di qualsiasi caratteristica soprannaturale.

Questo giudizio arriva al culmine di un processo di valutazione che ha visto la partecipazione di una commissione diocesana specializzata, composta da figure di rilievo quali un mariologo, un teologo, un canonista e uno psicologo, oltre alla collaborazione di altri specialisti esterni. La fase di discernimento, durata un periodo significativo, ha incluso l’ascolto di numerose testimonianze e l’esame dettagliato degli eventi segnalati.

Nel dettaglio, il decreto emesso da Monsignor Salvi intima alla veggente e a suo marito Gianni Cardia, così come a tutti coloro che sono stati coinvolti nelle attività legate alle apparizioni, di interrompere i raduni. Importante è il punto che sancisce il non riconoscimento del titolo “Madonna di Trevignano” come valido a livello ecclesiale, una decisione che mira a distanziare definitivamente la Chiesa da ogni attività precedentemente intrapresa in relazione a queste presunte apparizioni. Le raccomandazioni del vescovo si estendono anche ai fedeli e ai partecipanti agli incontri che si tenevano regolarmente ogni 3 del mese, esortandoli a non organizzare né partecipare a eventi che assumano come veritiera la natura soprannaturale degli eventi di Trevignano. Inoltre, viene fatto divieto ai sacerdoti di celebrare sacramenti o di guidare atti di devozione che possano in qualche modo essere associati agli eventi in questione, per evitare di alimentare false credenze tra i fedeli.

Le vicende di Trevignano Romano hanno tenuto banco per mesi, tra promesse di messaggi celesti e segnalazioni di miracoli come la moltiplicazione di gnocchi e pizza, fenomeni che avevano attirato l’attenzione di numerosi credenti. Tuttavia, oltre all’interesse spirituale, la questione ha portato anche a controversie legali e accuse, tra cui quella di abusi edilizi per costruzioni non autorizzate sulla collina dove si svolgevano gli incontri e di truffa, come lamentato da un ex fedele che aveva donato una somma significativa alla causa. Con la pubblicazione del decreto, Monsignor Salvi intende non solo porre fine a un capitolo controverso ma anche ricordare ai fedeli l’importanza di fondare la propria devozione e spiritualità su basi solide e riconosciute, come l’insegnamento della Chiesa e la liturgia, anziché su presunte rivelazioni prive di fondamento.

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