La carriera tra giornali e piccolo schermo, il valore della famiglia, la fede che gli ha cambiato la vita. Paolo Brosio si è raccontato nel pomeriggio di Rai1 a La Volta Buona, ospite di Caterina Balivo. Tra aneddoti e la proiezione di video del suo percorso professionale negli anni ’90, il giornalista ha ripercorso la propria storia: “Ho lavorato con tanti quotidiani come cronista di nera e giudiziaria e per i telegiornali. Fabio Fazio è arrivato dopo tanti anni”, ha esordito. A Quelli che il calcio, poi, un nuovo tipo di ruolo e incarico: “Lì sono stato sei anni, ogni volta in un Paese diverso. Stavo poco in Italia, seguivo la Juventus e ho fatto per diverso tempo il cronista sportivo. Ma prima sono stato sette anni inchiodato nei tribunali, arrivare dove sono arrivato è stato un regalo pazzesco. Potevo essere un inviato di costume con i pescatori di merluzzi alle isole Lofoten a – 45 gradi. La settimana dopo, magari, ero in Brasile a Copacabana a giocare con la nazionale brasiliana di beach soccer e i primi due minuti non vedevo neanche la palla”, ha continuato.
Durante la chiacchierata, Brosio ha ricordato i genitori e in particolare la madre, scomparsa ad aprile scorso all’età di 102 anni: “Valeva per quattro, era una donna pazzesca, ho sofferto molto per la sua scomparsa. Ognuno si autodetermina nella vita in base a quelle che sono le circostanze, sicuramente ora che non ci sono più mia mamma e mio padre la famiglia mi manca”. Un grande affetto per i propri cari. E anche per la bambina che ha adottato a distanza in Bosnia: “Ha perso i genitori durante la guerra. Quando sento parlare dei conflitti mi inorridisco, impossibile che non ci sia un piano di pace. Adesso lei ha 16 anni e gioca nella serie A di calcio femminile bosniaco. Non può venire qui perché io sono separato e lei è in un paese extra UE, quindi posso andare io a trovarla”, ha spiegato.
Tempo anche per parlare di sentimenti e delle sue storie d’amore, entrambe finite: “La mia prima moglie era bellissima, aveva quel bel volto del sud, bei colori. Ho avuto delle belle ragazze. Anche Gretel (Coello, ndr) che era una modella cubana era bellissima, a mia madre venne un colpo quando gliela presentai”, ha proseguito il 68enne scrittore. Poi, ha voluto ricordare le persone colpite dalle recenti alluvioni, che lui stesso ha aiutato, a Campi Bisenzio (Firenze), a spalare fango lo scorso novembre.
Infine, l’ex gieffino dell’edizione 2020 del reality si è soffermato sul suo rapporto con la religione: “Nella vita ho sbagliato tanto, a volte mi sento un po’ solo, però poi ho trovato la fede. Mi ha dato una chiave di lettura di tutta la mia vita: ho capito che si può sbagliare, ma quando trovi Dio nel tuo cuore può cambiare tutto. La televisione, il successo, i soldi. Alla fine, perdi un po’ il senso di certi valori, che poi ho ritrovato quando le cose andavano un po’ male. Ho dato ascolto alla mamma che è stata a Medjugorje negli anni ’80. Per riempire il vuoto che avevo, mi sono detto che potevo trovare conforto con la religione”, ha dichiarato. E ancora: “Da lì ho iniziato un percorso giornalistico nei luoghi delle apparizioni dove ho raccontato guarigioni inspiegabili, apparizioni. Però prima del mio lavoro viene la mia anima. La vita non va staccata da nulla, siamo in un divenire dove seguendo un certo filo, che è la via della luce, tante cose del mondo le vedi ridimensionate”.